L'ANALISI
07 Agosto 2022 - 05:15
Un branco di cinghiali
SONCINO - Lo speciale team delle Guardie ecologiche volontarie, guidato da Giuseppe Paletti tirerà le ultime somme del censimento solo nelle prossime settimane, ma il computo ormai appare chiaro e suscettibile solo di piccoli aggiustamenti: «Sono circa cento i cinghiali individuati sul nostro territorio — rivela il presidente del Parco Oglio Nord Luigi Ferrari — ma data la vastità degli spazi, è lecito e logico supporre che la popolazione totale possa essere pure superiore. Ma anche un solo esemplare sarebbe di troppo, perché non sono animali del Parco, sia chiaro, dunque nocivi. I danni che fanno sono esorbitanti e adesso serve un coordinamento serio con Province e Regione per il contenimento». Insomma una bella grana per la riserva che, oltre agli incendi boschivi, si trova già impegnata nella lotta quotidiana all’infestazione di nutrie e pesci siluro.
Non bastavano le nutrie che divorano le coltivazioni e rovinano gli argini, non era sufficiente il pesce siluro che fa strage di specie autoctone e i roghi, forse pure dolosi, che divorano macchia. Adesso il Parco Oglio Nord deve fare i conti coi cinghiali che creano, tra l’altro, danni alle colture. E ora che, grossomodo, si sa dove e quanti siano, non resta che abbatterli. Stato e Regione hanno pure dato il via libera. Ma allora perché la campagna non è ancora iniziata? «Non possiamo farlo da soli — chiariscono dalle sedi di Orzinuovi e Soncino —: mancano il personale, i mezzi e l’organizzazione. Per un intervento efficace dobbiamo poter contare sull’aiuto di personale specializzato delle tre province e, soprattutto, serve un coordinamento generale che scandisca le uscite. In caso contrario non otterremo alcun risultato».
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