L'ANALISI
05 Agosto 2022 - 05:20
Uno scorcio delle case dell’Aler in piazzale Di Rauso a Crema
CREMA - «Ho riscontrato da parte di rappresentanti del Comitato case popolari, legati a un passato attivo all’interno del centrosinistra, la volontà di escludermi dalla possibilità di parlare a nome dei concittadini del mio quartiere, che risiedono in alloggi dell’Aler. Hanno sostenuto che la mia carica come consigliere comunale di centrodestra entri in conflitto con il comitato e possa creare dissapori con la nuova amministrazione».
A denunciare l’ostracismo nei suoi confronti è Ilaria Chiodo (lista Borghetti sindaco). La 34enne ingegnere gestionale fa riferimento all’incontro di mercoledì, negli uffici dei Servizi sociali di via Manini, tra i rappresentanti degli inquilini e il neo assessore al Welfare Anastasie Musumary. Non esplicita i nomi, ma il suo riferimento è chiaro: Mario Lottaroli, componente del comitato e in passato consigliere comunale di Rifondazione. La partecipazione di Chiodo non è stata citata dalla nota sulla riunione diffusa dal Comitato.
«Io sono nata e cresciuta in una casa popolare in piazza di Rauso, e la ma famiglia tuttora vi risiede – prosegue il consigliere –: non possono mettermi a tacere. Non vi è alcuna incompatibilità di carica e continuerò a battermi, in maniera costruttiva, per l’interesse dei miei concittadini. Continuerò ad interessarmi e a cercare soluzioni per risolvere tutti i problemi di mancata sicurezza che in piazza di Rauso, e non solo lì, esistono e persistono da anni. Non starò mai zitta e non smetterò di portare avanti le istanze dei miei concittadini, perché i problemi si possono risolvere solo parlandone e se ci si confronta in maniera costruttiva anche con persone che politicamente, o semplicemente eticamente, la pensano in maniera differente rispetto a noi. L’unico modo per fare il bene dei nostri cittadini, e risolvere i molteplici problemi che si trovano ad affrontare i residenti di alloggi Aler, è creare un tavolo di lavoro in cui tutti gli attori coinvolti, al di là delle appartenenze politiche, siano presenti e siano parte attiva. Solo insieme, con l’ascolto e il confronto, si può mettere a terra un piano che migliori la vita delle persone che vivono quotidianamente questi contesti abitativi».
Per Lottaroli il comportamento del consigliere Chiodo è stato un «atto di arroganza». «Nei giorni scorsi, prima dell’incontro con l’assessore l’avevo chiamata, spiegandole che come comitato preferiamo non avere all’interno componenti che ricoprano ruoli istituzionali, per evitare fraintendimenti politici. Vogliamo essere indipendenti, criticare e assentire a iniziative del Comune senza etichette partitiche. Non è una questione di centrodestra o centrosinistra. Chi siede in consiglio o occupa altre cariche politiche, non fa parte del comitato. Chiodo era venuta alla nostra prima riunione due anni e mezzo fa, poi non aveva più partecipato. Nonostante la richiesta che io e un’altra componente del comitato le abbiamo fatto, lei si è presentata comunque all’incontro con l’assessore: un atto di arroganza. Al che ho ritenuto di non citare la sua presenza nella nota che abbiamo inviato alla stampa».
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