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CREMA. LA GIUNTA

Periferie, l'assessore Musumary: «Focus sugli alloggi popolari»

«Il welfare non è solo assistenza ai bisognosi, deve dare opportunità, promuovere l’autonomia. Non si può vivere per troppo tempo in uno stato di necessità, per questo lavoreremo sulla corresponsabilità delle persone»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

23 Luglio 2022 - 05:20

Periferie, l'assessore Musumary: «Focus sugli alloggi popolari»

L'assessore Anastasie Musumary

CREMA - «Il welfare non è solo assistenza ai bisognosi, deve dare opportunità, promuovere l’autonomia. Non si può vivere per troppo tempo in uno stato di necessità, per questo lavoreremo sulla corresponsabilità delle persone, per farle tornare a camminare da sole».

Una visione dei Servizi sociali proiettata in avanti caratterizza il pensiero del neo assessore Anastasie Musumary, l’unico componente esterno della giunta Bergamaschi: candidata consigliere nella civica Crema al C’entro, non era stata eletta il 12 giugno.

UNA STORIA DI INTEGRAZIONE RIUSCITA

Vera sorpresa della squadra voluta dal neo sindaco, Musumary ha 28 anni e vive in Italia da quando era una bimba. Nata a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo, era arrivata a Crema una ventina di anni fa insieme ai genitori.

Poi le scuole in città, la laurea in Giurisprudenza alla Statale di Milano e un lavoro come consulente aziendale in materia di rischi di reato. Solo da un anno e mezzo è cittadina italiana a tutti gli effetti. Le amministrative di giugno sono state la prima volta in cui ha votato. Una storia di integrazione riuscita, un’esperienza di vita personale che Musumary vuole ora portare nel suo incarico.

«Mi attende un periodo di studio per capire ogni sfaccettatura di questo assessorato così fondamentale – prosegue –: voglio svolgere un lavoro di analisi per conoscere e farò il giro dei quartieri. So dove iniziare, ma prima devo incontrare le persone e capire, così da avere un quadro completo. Dovrò togliere spazio al mio lavoro, ma sono consapevole che la gestione del Welfare richieda un’ampia disponibilità».

I temi sul tavolo sono molteplici, Musumary parte dalla gestione degli alloggi popolari, forte della sua esperienza nella mediazione abitativa durante il servizio civile, e poi con il progetto Fare legami e l’associazione Amici della piazza dell’Housing sociale dei Sabbioni, il complesso residenziale dove ha vissuto.

«Le criticità sono note dalla carenza di alloggi, alle morosità colpevoli sino agli appartamenti che sono da ristrutturare – spiega –: ma il tema dell’abitare non è solo questo, bisogna puntare su mediatori che abbiano un metodo di intervento e sappiano relazionarsi con i residenti. Ritengo vada potenziata l’edilizia pubblica, con il recupero di alcuni contesti, che potrebbero diventare nuovi alloggi. Qui entrano in gioco anche gli altri assessorati, in primis i Lavori pubblici, e poi la possibilità di ottenere contributi da enti superiori. Da cinque anni il Comune ha attivato esperienze di mediazione abitativa in diversi complessi residenziali con l’obiettivo di contenere le conflittualità di vicinato, che se non vengono affrontate sfociano nella divisione etnica. Vanno superate le barriere, conoscendo l’altro e condividendo esperienze. Questi sportelli andranno potenziati, anche per l’accompagnamento per quanto concerne le morosità, in particolare quelle incolpevoli. Aler, gestore e proprietario degli alloggi, dovrà assolutamente rapportarsi con i nostri referenti».

«NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO»

Musumary sottolinea più volte l’importanza di «non lasciare indietro nessuno» dalla persona con disabilità, allo straniero bisognoso di aiuto per integrarsi, dall’anziano solo alla famiglia in difficoltà per la perdita del lavoro o problemi di salute. Poi, la conferma dell’impegno sul fronte della disabilità

«Partendo dai giovani – prosegue –: per il servizio di assistenza all’autonomia personale dei bambini e ragazzi certificati in base alla legge 104 del 92, la competenza è dell’assessorato all’Istruzione. Noi possiamo potenziare il percorso di sostegno nella loro vita scolastica, nel tempo libero, nell’orientamento lavorativo e poi nel campo assistenziale e sanitario. Ciò vale anche per gli adulti. Vogliamo che si sentano importanti e valorizzati per le loro capacità e meriti. Saremo al fianco delle famiglie che dovranno affrontare spese ingenti. Inoltre, va sensibilizzata la comunità sul tema dell’inclusione. Vogliamo creare un clima di empatia nei confronti dei soggetti svantaggiati. Per farlo puntiamo anche su interventi visibili, come l’abbattimento delle barriere architettoniche».

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