L'ANALISI
25 Luglio 2022 - 05:00
CREMONA - C’è chi è rimasto bloccato nell’ascensore e chi, in un supermercato, era in fila davanti alle casse andate in tilt: colpa del blackout che si è verificato a macchia di leopardo in città. Sabato è saltata la corrente nel quartiere Zaist (e qui sono saltate le casse al supermercato Lidl), in zona Castello, in via Postumia, in via Ghinaglia e in via Dante. E a Porta Venezia, dove i semafori si sono spenti. I vigili del fuoco hanno ricevuto numerose telefonate di persone rimaste chiuse in ascensore. Nella serata, la situazione è stata ripristinata.
Ci sarebbero delle ragioni tecniche alla base dei blackout energetici che hanno colpito varie città. Un mese fa è accaduto a Milano e a Torino, ad esempio. Il professore dei sistemi elettrici per l’energia dell’Università di Bologna, Carlo Alberto Nucci, ha spiegato a Repubblica che il problema è da imputare anche ai cavi elettrici che percorrono le città italiane. «Un consumo così elevato li surriscalda a temperature che non possono sostenere, scatenando l’effetto Joule: se la corrente aumenta del 10%, il calore aumenta del 20%».
Sulla stessa linea l’analisi di Paolo Tenti, docente di reti elettriche moderne dell’Università di Padova, secondo il quale bisognerebbe rifare completamente le reti cittadine, ma ad oggi è un’operazione impossibile. Il professor Tenti ha inoltre aggiunto che l’unica soluzione sarebbe investire nel fotovoltaico con impianti che prevedono l’utilizzo di sistemi di accumulo per garantire la totale autonomia energetica della propria abitazione o azienda.
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