L'ANALISI
23 Luglio 2022 - 05:15
Il progetto di riqualificazione
CASALMAGGIORE - «Il nostro obbiettivo è restituire alla vita della città una sua parte abbandonata da tempo, con la creazione di spazi multifunzionali». Parole del vicesindaco Giovanni Leoni che, ieri mattina in sala giunta, ha presentato lo studio di fattibilità per la «rifunzionalizzazione» dell’ex macello comunale, un intervento che gode di un contributo a fondo perduto di 4 milioni e 110 mila euro sui fondi Pnrr. Lo ha fatto affiancato da Lara Cavalli e Alessandra Braghini di Abstract, la società di consulenza che ha predisposto gli atti necessari per concorrere con successo al bando, e dagli architetti Federico Fasani e Francesca Minelli, redattori dello studio di fattibilità per quello che appare come un progetto di creazione di una sorta di «cittadella dei servizi».
«Il progetto è nato dalla segnalazione che Abstract ci ha fatto in relazione alla possibilità di ottenere un finanziamento Pnrr — ha detto Leoni —. Abbiamo puntato sull’ex macello perché era nel nostro programma elettorale e c’era stata anche la tesi di laurea di Silvia Tei che aveva acceso le attenzioni sull’area. La mia idea era quella, in primis, di recuperare un patrimonio del Comune, e di farlo vivere, come stiamo facendo con il Torrione Estense. Il sindaco mi ha dato mandato di procedere. Abbiamo fatto delle valutazioni e sottoposto l’idea alla commissione urbanistica. Sarebbe stato bello fare un concorso di idee, ma non c’era il tempo. Sarebbe servito un anno e non c’era. Così ho cercato un tecnico che conoscesse la macchina pubblica che fosse disponibile a redigere uno studio in tempi ristrettissimi e ho pensato a Federico Fasani, che è stato anche assessore all’Urbanistica del Comune di Cremona, con il coinvolgimento della Tei e del geometra Alberto Pezzini, disegnatore. Stiamo ultimando il bando per la progettazione definitiva-esecutiva, necessario perché l’importo sarà superiore ai 300 mila euro».
Cavalli ha spiegato che «il 21 gennaio 2021 è uscito un decreto per l’assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Abbiamo inviato la candidatura il 25 maggio 2021 e poi una sintetica relazione sull’intervento ipotizzato. Con il decreto interministeriale del 31 dicembre 2021 è emerso che l’unica opera finanziata in provincia di Cremona era l’ex macello. Sono stati candidati in tutto 2.418 progetti, 2.325 le opere ammesse per 645 enti, 1.784 le opere finanziate. In Lombardia 99. Per noi è stato un successo, unito al fatto che altri tre milioni di euro li abbiamo ottenuti per un progetto a Valeggio sul Mincio».
Fasani ha spiegato che «l’amministrazione ha fornito indicazioni precise e ricche di contenuti, partendo dall’idea che si deve trattare di un restauro conservativo. Detto questo, noi abbiamo fatto un lavoro di inserimento e implementazione delle funzioni attuali, grazie al fatto che ci sono tantissimi spazi che possono essere utilizzati meglio e per nuovi servizi».
Il tutto studiato in modo attento anche a livello estetico, con il rifacimento delle pavimentazioni, l’inserimento di tavoli, panchine, portabiciclette, con materiali naturali che richiamino lo scorrimento del Po.
«L’ingresso principale sarà da via Guerrazzi. Nella prima parte si troveranno spazi per un mercato contadino, spazi espositivi, un parcheggio con una cinquantina di posti. La parte centrale locali di co-working, magari per giovani che vogliano lanciare una nuova attività, spazi culturali, uffici pubblici. La terza parte, quella più vicina all’Asolana, resterà alla Protezione civile e alle associazioni».
Il verde sarà mantenuto e ne sarà aggiunto altro «e si farà in modo che si tratti di un tipo che non necessita di manutenzione continua». La tempistica: progettazione entro marzo 2023, sottoscrizione contratto lavori e avvio 30 luglio 2023, conclusione 31 marzo 2026, ma si pensa che i lavori possano terminare già a metà del 2025.
Nel progetto è prevista una collaborazione con la Fondazione Santa Chiara, per l’attivazione di laboratori di gastronomia.
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