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ROBECCO D'OGLIO: LA STORIA

Il nipote dell’asso dall’America per vedere dove precipitò il suo aereo

La visita nei luoghi in cui il bombardiere cadde sotto il fuoco nemico nel 1944

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

14 Luglio 2022 - 09:27

Il nipote dell’asso dall’America per vedere dove precipitò il suo aereo

Soren Gabor, al centro

ROBECCO D'OGLIO-PONTEVICO - Un tuffo nel passato, alla ricerca di tracce di storia. Ieri mattina Soren Gabor, nipote di John Thompson, pilota militare statunitense, il cui aereo fu abbattuto il 31 dicembre del 1944 mentre stava per attaccare il ponte ferroviario sull’Oglio di Robecco-Pontevico, ha fatto visita ai due paesi in riva al fiume tra la provincia di Cremona e Brescia.

Il pilota militare statunitense John Thompson

L’INCONTRO

Ad accoglierlo, oltre agli archeo-aviatori di Air Crash Po Luca Merli (Soresina) e Diego Vezzoli (Erbusco), le amministrazioni comunali di Pontevico con il sindaco Alessandra Azzini, il consigliere Mario Ferrari e il commissario prefettizio di Robecco Filomena Formisano affiancata da Maria Rosa D’Acunzo. L’incontro si è aperto in sala consiliare a Pontevico dove il primo cittadino ha donato a Gabor il libro sulla storia del paese, mentre gli archeo-aviatori hanno consegnato al giovane statunitense i resti dell’aereo in un cofanetto.

Soren Gabor con gli archeo-aviatori di Air Crash Po e gli amministratori di Pontevico e Robecco sul ponte sull’Oglio da cui si può vedere il viadotto ferroviario, obiettivo della missione dello zio

IL COMMENTO

«Fa piacere che questi ragazzi, così giovani, si interessino a quanto successo durante la guerra e alla storia dei loro familiari», ha detto il sindaco Azzini. Dal palazzo municipale la delegazione si è poi spostata sul ponte che collega Robecco a Pontevico da dove Gabor ha potuto vedere il viadotto ferroviario, obiettivo principale della missione dello zio che però non venne distrutto. Il suo cacciabombardiere P-47D Thunderbolt infatti fu colpito. Thompson si dovette lanciare con il paracadute, atterrò nelle campagne fra Pontevico e San Gervasio e fu catturato da soldati tedeschi e fatto prigioniero per cinque mesi in un campo di concentramento. Seconda tappa della visita di ieri è stato proprio il luogo dove l’aereo venne abbattuto, in località Casacce, a San Gervasio. Molte le domande che il giovane ha rivolto agli amministratori, cercando di rivivere quei momenti terribili dello zio.

Il pilota statunitense John Thompson di fianco al suo cacciabombardiere P-47D Thunderbolt


L’EMOZIONE

Un incontro carico di emozioni, reso possibile dalle ricerche del gruppo Air Crash Po che, nel tempo, ha indagato la storia delle incursioni aeree sul territorio cremonese e bresciano e individuato i punti di caduta di decine di aerei da combattimento, precipitati nel corso della Seconda guerra mondiale.

Il cofanetto con i resti dell’aereo pilotato da John Thompson e consegnati al giovane statunitense Soren Gabor

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