L'ANALISI
14 Luglio 2022 - 05:05
La cascina da recuperare
VICOBONEGHISIO - Ristrutturare una vecchia cascina per creare un punto degustazione, uno spazio didattico e una sala per eventi, con finalità anche sociali e con il sogno di aprire in futuro anche un agriturismo. Questo l’obbiettivo, che dall’inizio del prossimo anno inizierà a diventare realtà, di Paola Vallari, titolare dell’azienda agricola «Il Germoglio», specializzata in produzione e vendita sul posto di ortaggi e frutta, risultata destinataria di un contributo di 150 mila euro nell’ambito dei fondi del Pnrr.
«Paola – ha spiegato ieri Lara Cavalli della società di consulenza Abstract, affiancata dalla socia Alessandra Braghini – ha presentato un progetto sul bando regionale ‘Architettura rurale – Piano nazionale di ripresa e resilienza’ emesso lo scorso aprile con una disponibilità di 49 milioni di euro. Oggi (ieri per chi legge, nda) è stata pubblicata la graduatoria che assegna contributi per 12 milioni di euro, per mancanza di progettualità».
Il Pirellone ci riproverà a settembre. «L’idea è quella di procedere a un risanamento conservativo dell’edificio rurale di proprietà della famiglia di Franco Artoni e disabitato ormai da mezzo secolo». A curare il progetto è lo studio del geometra Stefano Busi, con l’architetto Matilde Chitolina: «Il progetto – ha detto Busi – riguarda un terzo dell’edificio interessato, per circa 200 metri al piano terra e altri 200 al primo piano, e ha un costo complessivo di 316 mila euro. Si tratta di intervenire su un vecchio fienile, destinato a spazio eventi, sulla stalla, che sarà trasformata in punto degustazione e valorizzazione prodotti, e su un porticato, per la creazione di un’area didattica. Verrà rifatto tutto il manto di copertura della cascina e saranno collocati impianti fotovoltaici. L’avvio dei lavori è previsto per l’inizio del 2023».
La Vallari, nel dare il via all’idea, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, perché il costo della progettazione era comunque da sostenere, senza sapere se la richiesta di contributo regionale avrebbe avuto un esito positivo.
«Abbiamo avviato l’attività nel 2016 – ha spiegato – puntando su prodotti di qualità a chilometri zero e ampliando gradualmente l’offerta anche con un frutteto. Grazie al passaparola l’interesse della gente è molto aumentato e la ristrutturazione della cascina che abbiamo in comodato d’uso gratuito dalla famiglia Artoni vuole rispondere ad esigenze sempre più presenti di eventi di vario tipo. In passato abbiamo ospitato scolaresche, bambini con disabilità e in futuro ci piacerebbe fare attività di informazione e avviare scambi di idee con altre aziende. Oltre alla vendita diretta dei prodotti vorremmo anche trasformarli, perché c’è una forte richiesta».
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