L'ANALISI
12 Luglio 2022 - 15:30
PIADENA DRIZZONA - Poco prima di mezzogiorno è stata ultimata la delicata operazione di rimozione del crocifisso e della sfera di cemento sottostante posti alla sommità del campanile della chiesa di Santa Maria Assunta. Entrambi i manufatti erano diventati pericolanti in seguito alle fortissime raffiche di vento della bufera di lunedì 4 luglio. «Possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo», ha commentato il sindaco Matteo Priori al termine dell’intervento, al quale hanno assistito anche il parroco don Antonio Pezzetti, il vicesindaco Luciano Di Cesare e diverse altre persone. Tanti i nasi all’insù in paese, complice anche la giornata di mercato settimanale, oltre che la spettacolarità di tutto l’insieme, avvenuto ad un’altezza di circa 50 metri dal suolo.
«Solo oggi abbiamo saputo, grazie ai sistemi della gru, che tutto il complesso da rimuovere pesava quattro quintali – ha sottolineato Priori —. Un peso incombente sulla chiesa e sulla piazza, che ci ha fatto restare in ansia per giorni. Una spada di Damocle che adesso non c’è più. Forse non tutti hanno compreso fino in fondo la portata del pericolo e per questo è grande la soddisfazione per la positiva conclusione di questa vicenda».
Tutto è filato alla perfezione. Due i mezzi eccezionali della Danese di Campitello impiegati per il recupero della croce. Alle 8 è arrivata la piattaforma su cui sono poi saliti gli operai dell’impresa edile Malaggi, Franco Visieri e Manuel Bosio. Intorno alle 10.40 è giunta la gru e poco prima delle 11 è iniziato l’intervento. La gru ha portato in cima la scatola metallica, realizzata dal fabbro Giuseppe Negri, che ha avvolto la sfera di cemento posta alla base del crocifisso. Una volta posizionata l’imbragatura, si è proceduto con un seghetto e un flessibile a tagliare alla base il palo di ferro in cui era infilata la croce. «Teniamo presente – ha rimarcato il primo cittadino – che tutto era tenuto in piedi sostanzialmente da due centimetri di ferro». La gru ha poi portato a terra il tutto. La croce, su indicazione del parroco, è stata portata in chiesa, presso il battistero, mentre la sfera di cemento è all’ingresso dell’oratorio.
«Voglio ringraziare pubblicamente tutti coloro che, a titolo volontario, si sono messi subito a disposizione per risolvere questo grave problema», ha detto al termine il sindaco. «Parlo dell’architetto Enrico Malaggi, che da quando è avvenuta la bufera ha messo a disposizione il suo tempo e le sue competenze per tutti i guai che abbiamo avuto in paese a causa della bufera, dai palazzetti dello sport ai campanili di Piadena e Castelfranco. Un grazie anche a Mauro Pozzi, che ha proposto la realizzazione del parallelepipedo protettivo per evitare rischi, forte della sua esperienza professionale con i tralicci radiofonici e televisivi e con operazioni complesse ad altezze notevoli. Questo è vero volontariato di persone di buona volontà che si sono messe a disposizione della comunità in modo disinteressato e di questi tempi non è per nulla scontato. Voglio rimarcare anche la professionalità della ditta Danese, che è riuscita a trovare tempo per noi, tra i mille impegni di questi giorni, avendo compreso l’urgenza di intervenire. I suoi dipendenti sono stati bravissimi, come quelli dell’impresa Malaggi, Franco Visieri e Manuel Bosio. Impeccabile anche l’opera di Giuseppe Negri. Tutte persone che hanno operato con il cuore e con il massimo impegno per portare a casa il risultato. E tutto è avvenuto in modo impeccabile».
Nel pomeriggio sono state revocate le ordinanze che avevano chiuso la piazza Garibaldi per tre quarti e anche la chiesa di Santa Maria. «Possiamo finalmente tornare alla vita normale di tutti i giorni», ha osservato Priori.
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