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Il dramma di una madre: «Mi hanno tolto due figli, ora li rivoglio con me»

La donna è reduce da un ricovero per stress da lavoro durante la pandemia. Sono stati affidati al padre separato, con lei è rimasta la più piccola. «Il Tribunale ci ripensi»

La Provincia Redazione

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10 Luglio 2022 - 05:15

Dramma di una madre: «Mi hanno tolto due figli, ora li rivoglio con me»

È una lunga storia di sofferenze, dolori, rancori, separazioni e ricongiungimenti familiari quella che si svolge in un centro del territorio casalasco e che vede nel ruolo di parti più fragili i figli, destinatari di decisioni assunte dal Tribunale dei minori di Brescia. Decisioni che però la madre auspica possano essere riviste, perché hanno allontanato da lei due figli e lei non ci sta, pensa che non sia giusto soprattutto per il loro bene.

La vicenda – di cui non sveliamo i dettagli rispetto ai luoghi perché sono coinvolti dei minorenni — prende le mosse parecchio tempo fa, ma ha avuto uno sviluppo particolare a partire dalla separazione della donna, avvenuta otto anni fa, dall’ex marito. Da lui lei ha avuto i due figli che ora sono stati affidati al padre. Ci sono poi altri due figli, avuti non dall’ex marito.

«Tutto è precipitato durante la pandemia — racconta la donna, affiancata dall’attuale compagno —. Lavoravo anche 12, 13 ore al giorno, di giorno non riuscivo a seguire i miei figli, che restavano a casa da soli perché purtroppo non avevo nessuno a cui poterli lasciare. Alla fine, dopo un periodo pesantissimo, dovuto anche alla preoccupazione per il Covid, anche per il timore di contagiare i miei figli, sono crollata, ho avuto un esaurimento nervoso molto forte durante l’estate del 2021 e sono stata ricoverata per i problemi di salute che ho avuto. La psichiatra che mi ha visto mi ha detto ‘sei uno straccio, ti faccio ricoverare, devi essere curata’. E così è successo: mi hanno ricoverata d’urgenza e il padre, suo malgrado, è stato costretto a seguire i figli».

La donna, a un certo punto, ha deciso di uscire dall’ospedale: «Mi sentivo molto meglio, sono uscita di mia volontà. I medici avrebbero voluto che continuassi a restare ricoverata, ma ho preferito uscire e continuare a seguire il percorso terapeutico a domicilio. L’ho fatto con scrupolo, facendo tutto quello che mi dicevano di fare. Inizialmente tutti e tre i bambini sono rimasti dal padre e io nel frattempo ho sistemato tutto l’appartamento. Quando sono rientrata a casa, è arrivato il decreto del giudice del Tribunale dei minori di Brescia. Una mazzata, perché due figli sono stati affidati al mio ex marito. La bambina più piccola invece è tornata con me».

La donna ritiene ingiusto il decreto: «Il giudice ha preso la sua decisione sulla base delle relazioni delle assistenti sociali, della tutela minori, dei servizi psichiatrici e psicologici, del consultorio. C’erano tutti i presupposti perché i miei figli tornassero con me, ma il giudice non ha ritenuto così. Però i bambini vorrebbero tornare qui, questo è l’ambiente in cui sono cresciuti, qui hanno i loro spazi. Io tra l’altro avevo anche trovato chi sarebbe venuto a seguirli in mia assenza. Il padre, nel paese in cui abita, ha dovuto anche affittare un appartamento vicino al suo perché non aveva spazio sufficiente. Ma si tratta di due case diverse, non collegate. Lui dorme con la sua compagna da una parte, loro dall’altra. Non gli piace questa situazione e per di più non ha un buon rapporto con la figlia più grande: continua a dirle che la vorrebbe mandare in una comunità. I ragazzi vorrebbero tornare con me, ma non possono».

La donna può vedere i suoi figli ogni 15 giorni. «Le assistenti sociali dicono che non possono fare nulla per modificare la decisione del Tribunale. Possibile sia proprio così?».

«CASO DELICATO E COMPLICATO. NIENTE E' FATTO CON LEGGEREZZA»

Stringato il commento alla vicenda da parte del sindaco del centro in cui vive la donna. «Si tratta di una questione molto complessa, che posso dire essere sempre stata seguita in modo attento dal Comune con i servizi sociali e le assistenti sociali. La questione è molto delicata, piena di sfaccettature, e di aspetti particolari. Le componenti in gioco sono tante e complicate. Si può immaginare che il giudice del Tribunale dei minori abbia assunto la sua decisione sulla base di relazioni che evidentemente indicavano un certo tipo di percorso da seguire e personalmente non posso entrare nel merito o formulare un giudizio su un decreto di quel tipo». Una storia difficile che purtroppo finisce inevitabilmente per riversare sui figli gli effetti negativi della separazione tra i genitori.

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