L'ANALISI
05 Luglio 2022 - 08:46
Il municipio di Crema
CREMA - Mentre rimane da sciogliere il triplo nodo di due assessori e del presidente del consiglio comunale, la seconda settimana da sindaco di Fabio Bergamaschi si apre con un possibile ritorno sulla scena. Protagonista Antonio Agazzi, «mister 404 preferenze», che nel 2017 superò proprio Bergamaschi come candidato consigliere più votato. Per lui un ruolo di primo piano. Non in aula degli Ostaggi, ovviamente, ma in una delle due fondazioni emanazione del Comune: la Benefattori Cremaschi e il teatro San Domenico, i cui vertici sono di nomina sindacale.
In Consiglio per 32 anni consecutivi, equivalenti a sette mandati, un record assoluto (almeno per la Seconda Repubblica), Agazzi aveva detto ufficialmente addio a metà aprile, decidendo di non ricandidarsi nella lista di Forza Italia, partito di cui fa parte, dopo essere nato politicamente nella Dc.
Ex presidente dell’aula degli Ostaggi durante il quinquennio Bruttomesso (2007-2012) e candidato sindaco per il centrodestra nel 2012 (dopo aver trionfato alle primarie dell’allora Pdl su Renato Ancorotti e Maurizio Borghetti), Agazzi ha seguito a debita distanza la campagna elettorale, senza mai farsi scorgere al fianco dei candidati del centrodestra, a partire dallo stesso Borghetti. Aveva invece espresso il suo aperto sostegno per Simone Beretta, candidato sindaco con una propria lista.
I due hanno lavorato fianco a fianco per decenni in Comune, compresi gli ultimi dieci da consiglieri di opposizione del centrodestra. Come noto, proprio Beretta, alla vigilia del ballottaggio, con un WhatsApp ai propri candidati consiglieri, aveva espressamente consigliato di votare Bergamaschi al secondo turno. Agazzi è universalmente riconosciuto come un profondo conoscitore della macchina amministrativa e con una perfetta padronanza dei rapporti istituzionali.
Sarebbe una figura idonea per incarichi di grande responsabilità come la presidenza delle fondazioni. In più sarebbe anche una nomina gradita a Beretta e certo non potrebbe nemmeno dispiacere al resto della minoranza di centrodestra.
Alla luce di queste considerazioni, i rumors di un possibile rientro in gioco di Agazzi nelle ultime ore si stanno facendo sempre più insistenti. Inoltre ciò permetterebbe a Bergamaschi di riservare il ruolo di presidente del Consiglio a un esponente di maggioranza: Gianluca Giossi in pole position (sarebbe una conferma), ma anche Jacopo Bassi, entrambi in quota Pd.
Da qualche giorno il borsino degli assessori, indica Cinzia Fontana, come vicesindaco e incaricata del Bilancio e della Pianificazione territoriale, e Manuela Piloni al Welfare. Poi Giorgio Cardile (Cultura, Politiche giovanili) e Franco Bordo (Lavori pubblici). Altri nome usciti sono stati quelli di Cristina Piacentini, non eletta nella lista civica «Crema al c’entro», e da anni impegnata come rappresentate dei diritti delle persone con disabilità.
Potrebbe essere lei la terza donna per completare la parità di genere. Oppure un’altra figura femminile, pescata tra le under 35 candidate nelle civiche. Per il terzo assessore maschio molti insistono su Attilio Galmozzi, ancora all’Istruzione e Lavoro, come nel secondo mandato Bonaldi. Nel giro di pochi giorni ogni casella andrà al suo posto.
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