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CREMA

Frate palestinese accolto e sostenuto dai cremaschi

Il francescano Fadi incontra l’amico don Emilio Lingiardi: «Sto provando a ottenere il passaporto italiano per entrare in Israele»

Dario Dolci

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03 Luglio 2022 - 05:15

Frate palestinese accolto dalla città

Don Emilio Lingiardi e il frate francescano palestinese Fadi Azar in piazza Duomo

CREMA - Il grande cuore di Crema. Che varca i confini territoriali e nazionali. Che fa sì che anche in Medio Oriente ci sia chi sa che in riva al Serio può contare su un aiuto concreto, nel momento del bisogno. Ed è per questo che Fadi Azar, frate francescano palestinese, è venuto dalla Siria. Per chiedere una mano, l’ennesima, agli amici cremaschi.

In Italia per avere un passaporto del nostro Paese, il religioso ha fatto tappa in città per ricevere aiuti per la sua parrocchia dall’amico don Emilio Lingiardi. In un italiano quasi perfetto, imparato durante gli studi fatti a Roma e a Palermo, frate Fadi si è intrattenuto in piazza Duomo con alcuni cremaschi di sua conoscenza. 

Sono parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Latakia, nel nord della Siria. Don Emilio è un amico da molti anni e un nostro sostenitore

«Sono parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Latakia, nel nord della Siria. Don Emilio è un amico da molti anni e un nostro sostenitore. Lui ha insegnato a Gerusalemme e ci aiuta costantemente, anche a livello economico. Nella nostra parrocchia attualmente è in corso un Grest con 450 ragazzi cristiani e 80 giovani animatori. Sono cose che abbiamo imparato da voi».

I frequenti viaggi di Fadi in Italia hanno una motivazione. «Sto facendo le pratiche per avere la cittadinanza e prendere il passaporto italiano, perché solo in questo modo potrò poi muovermi nei Paesi del Medio Oriente. La Siria è nemica di Israele e a Gerusalemme non mi è concesso di entrare».

Di recente, a Latakia, sono state inaugurate una scuola e diverse sale di studio. Una è intitolata a Ester Guercilena, l’altra Gianprimo Guatterini e la figlia Silvia, in piazza ad accogliere frate Fadi, l’hanno dedicata alla moglie e mamma Silvana. Donazioni cremasche.

«Don Emilio — spiega il francescano — è venuto per l’inaugurazione. La nostra scuola è dotata di pannelli solari, perché a Latakia abbiamo soltanto un’ora e mezza di elettricità al giorno. Una recente tempesta li ha danneggiati e ora abbiamo bisogno di fondi per ripararli. Don Emilio ci aiuta a raccoglierli. Crema ci è sempre amica».

IN SIRIA CONDIZIONI DI VITA DURISSIME

In Siria, le condizioni di vita sono durissime. «C’è una guerra che dura da undici anni — aggiunge Fadi — con embargo e sanzioni che rendono tutto ancora più difficile. Il Covid e la guerra in Ucraina hanno peggiorato ulteriormente le cose. Mancano i carburanti, ma soprattutto non arrivano i farmaci. Dobbiamo prenderli in Giordania».

Di recente, Fadi ha aperto un nuovo dispensario medico a Latakia, grazie all’impegno congiunto di Pro Terra Sancta e Avsi. L’iniziativa arriva ad assistere gratuitamente 300 persone, in un contesto provato dalla guerra e schiacciato dalla povertà, imputabile alle sanzioni internazionali che hanno colpito la Siria.

Nella parrocchia di Latakia c'è esposto un crocefisso mandato da Papa Francesco su richiesta di don Emilio. Il parroco emerito della cattedrale da sempre si spende per le popolazioni del Medio Oriente. E lo fa animato da una convinzione: «La pace si fa solo con la cultura».

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