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AperiBusiness: «Le nostre imprese faccia a faccia col Governo»

Ardigò (Libera Agricoltori): «L'incontro di domani è un'occasione preziosa per un confronto sulle crisi del presente»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

01 Luglio 2022 - 05:25

AperiBusiness: «Le nostre imprese faccia a faccia col Governo»

I ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e del Turismo Massimo Garavaglia

CREMA - I ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Turismo, Massimo Garavaglia, domani alle 18.30 incontrano i vertici delle categorie economiche, insieme a 130 imprenditori (numero chiuso per ragion di sicurezza), nella sala Pietro da Cemmo del Museo civico: l’AperiBusiness che porta la firma del mensile Mondo Business è l’occasione per i rappresentanti dei comparti produttivi del territorio di confrontarsi faccia a faccia con il Governo sui temi chiave dell’economia nazionale, connessi al complesso scenario geopolitico internazionale.

«Si tratta di un appuntamento molto importante per il sistema territoriale, anzitutto per il peso economico complessivo delle categorie partecipanti — commenta Amedeo Ardigò, vice presidente della Libera Associazione Agricoltori —. L’opportunità di riunire una rappresentanza rilevante del tessuto imprenditoriale in un’occasione così significativa è il frutto del lavoro sviluppato dal network degli stakeholder locali, che trova una vetrina preziosa sulle pagine del periodico Mondo Business. I corpi intermedi che hanno scelto di far convergere competenze e professionalità in una rete virtuosa sono espressione di un bacino di aziende e di persone esteso in tutta la provincia».

ardigò

Il vicepresidente Amedeo Ardigò

Ardigò è pronto a farsi portavoce del sistema agro-zootecnico di fronte ai due ministri: «Sarà mia premura, in primo luogo, ribadire le richieste che Confagricoltura ha già rivolto agli Uffici del Ministero dello Sviluppo economico — dice il vice presidente della Libera —. Le nostre imprese hanno bisogno anzitutto di uno sgravio dei costi energetici, che solo nell’ultimo trimestre sono aumentati di oltre il 60%. Non va dimenticato che i rincari energetici pesano sull’intera filiera e si riversano anche sulle materie prime agricole».

Quindi Ardigò aggiunge: «Il credito d’imposta relativo alle spese sostenute per l’acquisto di carburanti è stato concesso in un periodo in cui i mezzi agricoli erano sostanzialmente fermi, per questo chiediamo che il bonus venga rinnovato. A maggior ragione perché il prezzo del gasolio è pressoché raddoppiato».

EMERGENZA IDRICA

Nella lista delle domande indirizzate agli esponenti del Governo — in questo caso anche con un coinvolgimento diretto del dicastero al Turismo —, il presidente Ardigò tocca il tasto dell’emergenza idrica: «Il lago di Como, principale bacino che mette a disposizione della nostra agricoltura le risorse idriche per irrigare le colture, necessita di interventi urgenti per consentire al nostro sistema produttivo di lavorare con più serenità, alla luce della preoccupante evoluzione dei cambiamenti climatici. Riteniamo essenziale aumentare i livelli di contenimento del Lario di almeno 50 centimetri, corrispondenti a circa un mese di irrigazione».

E sempre a proposito di crisi idrica: «La siccità causa danni diretti e indiretti alle coltivazioni — spiega Ardigò —. Per questo chiediamo al Governo di prevedere dei ristori specifici per il nostro comparto produttivo: un messaggio da girare al ministro all’Agricoltura, Stefano Patuanelli, che è comunque già a conoscenza della situazione».

Allargando la riflessione alla dimensione di filiera, il vice presidente della Libera dichiara: «Impossibile ignorare il nodo irrisolto della redditività sbilanciata a favore della Gdo. La sfida da vincere è mantenere prezzi concorrenziali e accessibili per le famiglie senza mettere a repentaglio la sopravvivenza delle imprese agricole e zootecniche».

Infine Ardigò suggerisce un ambizioso cambio di visione: «I fondi del Pnrr sono stati allocati per rispondere alle crisi innescate dalla pandemia, ma oggi ci troviamo di fronte a emergenze di tipo produttivo: per questo riteniamo opportuno un riassetto della distribuzione delle risorse sulla base degli scenari attuali».

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