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SERVIZIO FERROVIARIO NEL CAOS

Treni da incubo, ko 100 convogli: sale la protesta

Mattinata da dimenticare per i pendolari: soppressioni e maxi ritardi. InOrario e Comitato Cremasco sulle barricate

La Provincia Redazione

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30 Giugno 2022 - 17:59

Treni da incubo: ko 100 convogli: sale la protesta

(foto d'archivio)

CREMONA - Un’altra giornata di caos sulle linee ferroviarie: quelle che attraversano la Lombardia, in generale; e quelle che servono il Cremonese, nello specifico. La ragione: un inconveniente tecnico all’apparato che regola il traffico della stazione milanese di Lambrate.

«Per noi è stato possibile raggiungere la stazione di Rogoredo, ma una volta lì non ci sono state informazioni in merito al blocco a Lambrate – protesta Matteo Casoni del comitato pendolari In Orario –: in mancanza di annunci ci siamo dovuti arrangiare come al solito. Chi sapeva dello stop è sceso, ma molti sono rimasti a bordo subendo pesanti ritardi».

Ai viaggiatori della linea cremasca non è andata meglio. Un’odissea per arrivare a destinazione.

«Siamo scesi a Treviglio, salendo su un convoglio proveniente da Brescia per raggiungere Pioltello – spiegano dal comitato dei pendolari –: da lì un secondo cambio per prendere un convoglio del Passante sino a Milano Repubblica, dove poi salire sulla metropolitana. Risultato? Tre ore per arrivare in ufficio».

Una sorte toccata a migliaia di utenti che vivono nel territorio provinciale a destinazione con ritardi di 90 minuti sull’abituale tabella di marcia. Il motivo dello stop alla circolazione dei treni con destinazione il capoluogo regionale - circa un centinaio - è stato un guasto alla stazione di Milano Lambrate che si è verificato intorno alle 6, come ha poi comunicato Rete ferroviaria italiana, società che gestisce impianti e stazioni.

«La circolazione ferroviaria è gradualmente ripresa a partire dalle 9.20 fra le stazioni di Lambrate e Milano Centrale. I tecnici sono intervenuti per ripristinare la circolazione, rallentata dalle 6, per un inconveniente tecnico all’apparato che regola il traffico della stazione di Lambrate».

Tra i treni che più hanno risentito di questo guasto i due principali diretti del mattino da Crema per Milano: il 10604 delle 6,05 da Cremona e il 1060 delle 6,35 dal capoluogo provinciale.

Fino a Treviglio il viaggio è stato regolare, poi è cominciato l’incubo. Il primo treno, dopo essere rimasto fermo 35 minuti nella cittadina bergamasca è ripartito alle 8 per Lambrate dove è arrivato solo alle 9,13 ossia 90 minuti dopo il previsto.

Il secondo è addirittura rimasto sui binari a Treviglio per 73 minuti, per poi raggiungere Lambrate alle 9,33 invece delle abituali 8,01.

Non sono andate meglio le cose per i viaggiatori della linea Mantova-Cremona-Codogno -Milano: il regionale 2154 delle 6,11 è arrivato in Centrale con 51 minuti di ritardo.

Quello successivo, partito da Cremona alle 6,50, ha accumulato un deficit orario di 57 minuti.

TERZI ATTACCA RFI

E a fronte dell’ennesima giornata di caos, è durissima, come raramente lo è stata in passato, la reazione dell’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi. Rfi, nel mirino: «Anche i disservizi di questa mattina sono dovuti a guasti agli impianti di Rfi sul nodo di Milano — chiarisce subito le «colpe», Terzi —. Guasti che hanno determinato ritardi fino a 100 minuti sulle linee provenienti dall’est e dal sud della Lombardia, coinvolgendo un centinaio di treni regionali. Una situazione inaccettabile».

terzi

L'assessore Claudia Maria Terzi

MILANO ATTACCA ROMA

«La società dello Stato Rfi deve garantire maggior efficienza. La Regione e i pendolari sono stanchi di subire questi disagi».

Che sono stati, in effetti, ampi e pesantissimi: rallentamenti tra i 10 e i 100 minuti per 44 treni Alta Velocità, tra i 15 e i 90 minuti per 10 Intercity, fino a 110 minuti per 45 Regionali e 30 Regionali riprogrammati.

«L’ennesima mattinata di problemi — precisa l’assessore — arriva al culmine di un periodo difficile per la rete di Rfi. Martedì scorso si è verificato un blocco a Milano Certosa con ripercussioni fino Mantova. E sempre martedì il blocco di tutti i deviati in uscita dalla stazione Garibaldi verso Fiera. Mercoledì problemi al Bivio Mirabello, com’era già successo il 15 giugno. A fronte di tutto questo, abbiamo più volte richiamato Rfi alle sue responsabilità, evidenziando come queste inefficienze incidano sulla qualità del servizio offerto. Occorre che la società dello Stato metta in atto quanto prima gli investimenti promessi e assicuri una manutenzione adeguata degli impianti. Noi stiamo investendo ingenti risorse per il servizio ferroviario: parliamo di 2 miliardi di euro per 222 treni nuovi, una sessantina dei quali sono già in funzione, e di oltre 1 miliardo per le infrastrutture di Ferrovienord. Sforzi che rischiano di essere vanificati dai malfunzionamenti della rete di Rfi. Perché, come ripetiamo spesso, per assicurare un servizio adeguato servono treni di ultima generazione ma anche una rete efficiente».

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