L'ANALISI
30 Giugno 2022 - 05:05
CREMONA - Alla fine di febbraio, al sorgere dei primi dubbi, l’assessore alla partita, Simona Pasquali, aveva offerto garanzie: «Il cantiere verrà consegnato alla ditta ai primi di marzo ed entro fine estate dovremmo avere finalmente il posteggio pronto, un importante punto di riferimento di sosta libera sia per i pendolari sia per chi vorrà utilizzarlo a favore del centro storico».
Non è andata proprio così. Perché se il primo lotto del posteggio multipiano di via Dante ha ormai preso forma, il secondo si mostra visibilmente al palo: i lavori avrebbero dovuto iniziare a maggio ma da allora, specchio di un avanzamento mai nemmeno cominciato, non si è visto un solo operaio e una ruspa muoversi nell’area delle opere. Così, via via, è montata la sensazione che qualcosa non quadrasse. La conferma, ufficiale nel suo essere nero su bianco in una apposita determina dirigenziale, è arrivata ieri: l’amministrazione ha provveduto alla risoluzione del contratto con l’unica impresa che, nel febbraio scorso, aveva presentato l’offerta a seguito della procedura avviata per l’affidamento dell’intervento.
Le ragioni le spiega la stessa amministrazione: «Dopo aver proceduto alla consegna e dopo numerosissimi solleciti, la ditta non ha mai dato concretamente dato avvio agli interventi nei tempi stabiliti dal contratto», si declinano i motivi della recessione in determina. Conseguenza inevitabile: nonostante siano stati trovati i finanziamenti e nonostante siano stati compiuti tutti i passaggi necessari, l’amministrazione si vede ora costretta a lanciare un’altra gara, seguendo tempistiche — quelle fissate per legge — che non sono esattamente rapide. Con il risultato che, pur sperando di avviare almeno la procedura nel più breve tempo possibile, un nuovo, presumibilmente lungo, slittamento è scontato.
«Siamo consapevoli che in questi mesi tutte le amministrazioni in Italia, ma anche i privati, hanno a che fare con problemi di reperimento di materie prime e di società e di rispetto delle tempistiche, ma questo non ci esime da una profonda amarezza — ammetta un certo fastidio misto a scoramento, la giunta di Gianluca Galimberti che sul progetto multipiano ha investito e molto —. Ma non demordiamo e andiamo avanti. Il cantiere del parcheggio non sarà infinito o incompiuto. Verrà fatto tutto il possibile per realizzare il posteggio completo (con due piani e 500 posti ndr), ma anche tutto quanto è previsto per migliorare il comparto: sistemazioni varie, ciclabile in via della Vecchia Dogana, migliorie sulla viabilità. Su quel fronte, incontreremo il Comitato di Quartiere per valutare insieme azioni per quanto riguarda il decoro della zona».
E del resto, al netto degli impicci, quella del multipiano di via Dante rappresenta una sfida non solo per il quartiere in cui verrà realizzato, ma per l’intera città, almeno valutando l’impatto positivo che dovrebbe avere su sosta e mobilità oltre che sui servizi al «popolo» dei pendolari. «È una sfida — è la promessa finale dell’amministrazione — nella quale ci impegneremo a fondo perché i tempi siano più stretti possibili». Non resta che attendere. Nel frattempo, l’amministrazione si sente di ringraziare «per la pazienza».
Non basta, però. Perché lo stop, al netto delle legittime giustificazioni e degli appelli alla tolleranza, viene inquadrato come «un fallimento annunciato» da Forza Italia e Viva Cremona. Con Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi che, insieme a Maria Vittoria Ceraso, non si lasciano sfuggire l’occasione dell’attacco. «Non dimentichiamo che solo un anno fa l’amministrazione aveva rassicurato i cremonesi che il parcheggio sarebbe stato fruibile entro agosto 2022 e ora apprendiamo che dovrà essere indetta un nuova gara d’appalto e che, verosimilmente, i lavori non verranno conclusi entro il corrente mandato. Siamo di fronte ad un evidente errore di programmazione.
La priorità dell’amministrazione avrebbe dovuto essere quella di realizzare una struttura, concepita anche secondo lotti funzionali attuabili per step cronologici successivi, ma autonomi e quindi fruibili dai cittadini. Al contrario, il Comune ha intrappolato in un pantano burocratico le ingenti risorse ottenute dalla Regione con il Patto della Lombardia per finanziare il primo lotto dei lavori, realizzando opere inutilizzabili fino al completamento del secondo e ultimo lotto, visto che il cantiere del primo e interconnesso con quello del secondo. Un errore grossolano di impostazione che sottende evidenti responsabilità politiche e amministrative». Il risultato, per Forza Italia come per Viva Cremona, è evidente già ora anche nelle sue prospettive: «Non basteranno cinque anni per realizzare un’opera tecnicamente elementare, che un’amministrazione capace avrebbe realizzato in sei mesi».
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