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L'EMERGENZA

Siccità, l’appello dell’agricoltura: tre passi per sopravvivere

Condivisa la richiesta dei Consorzi di bonifica per provare a salvare le coltivazioni: rilascio immediato dagli invasi alpini, deroga al deflusso minimo vitale e ai livelli minimi di regolazione del lago di Como

Mauro Cabrini

Email:

mcabrini@laprovinciacr.it

30 Giugno 2022 - 05:20

Siccità, l’appello dell’agricoltura: tre passi per sopravvivere

CREMONA - L’appello, condiviso ma inevitabilmente insufficiente, resta quello della prima ora: «Non sprecate acqua». Ma a fronte di una situazione che peggiora di giorno in giorno, con una sofferenza nemmeno minimamente alleviata dalla pioggerella del mercoledì notte e con l’agricoltura allo stremo, serve molto di più. E serve subito. Ed è non a caso concreta, accompagnata dall’urgenza imposta da una crisi senza precedenti, la richiesta che esce dal vertice di ieri in Prefettura: accogliendo in particolare le istanze dei Consorzi di bonifica, rappresentati al tavolo convocato dal prefetto Corrado Conforto Galli dai presidenti Umberto Brocca (Consorzio irrigazioni cremonesi), Alessandro Bettoni (Dugali Naviglio Adda-Serio) e Carlo Vezzini (Naviglio civico Cremona), si domanda — e si descrive come «necessaria» — l’adozione di tre immediate azioni, il rilascio di risorse idriche dagli invasi alpini, la deroga al Deflusso Minimo Vitale e la deroga ai livelli minimi di regolazione del lago di Como. Obiettivo unico: non compromettere definitivamente le coltivazioni.

Il vertice in prefettura


Perché quello è il rischio imminente, come ha rimarcato Amedeo Ardigò, al confronto in rappresentanza della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi: «Se non gestiamo correttamente la crisi — è stato chiaro il vice presidente dell’associazione —, corriamo il pericolo che l’emergenza diventi catastrofe. Per questo ci appelliamo alle indicazioni dei tecnici preposti, vale a dire proprio i Consorzi di Irrigazione».


La cui sollecitazione, recepita da tutti i referenti degli enti locali e delle associazioni di categoria, verrà sostenuta in sede regionale. È il settore primario, e con il comparto la sua resistenza strategica per tutti, il fronte della massima allerta. E non a caso la riunione, aggiornata d’intesa con il presidente della Provincia Mirko Signoroni e con i sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore, Gianluca Galimberti, Fabio Bergamaschi e Filippo Bongiovanni, su quello si è concentrata, pur esaminando nel suo complesso una situazione che sta colpendo il territorio provinciale anche per gli usi civici, con i primi cittadini costretti ormai da giorni ad emettere ordinanze di divieto. Una stretta che, però, non riguarderà l’uso potabile: «L’utilizzo della risorsa idrica in quel senso non è in alcun modo correlato alle criticità del servizio irriguo — hanno rassicurato i vertici dell’Ato e di Padania Acque —. La situazione non desta particolare preoccupazione, in ragione della profondità e del livello di consistenza dei pozzi di approvvigionamento del servizio idrico».


Resta comunque valido l’invito alla responsabilità, tanto che si è convenuto sull’opportunità di promuovere una specifica attività di sensibilizzazione dei cittadini ad un utilizzo dell’oro blu che sia parsimonioso e sostenibile, limitandone il consumo al minimo indispensabile come peraltro previsto dal dispositivo emanato dal presidente della giunta regionale, Attilio Fontana. Intanto, con lo scenario in divenire giorno per giorno, ulteriori incontri saranno fissati per monitorare l’evoluzione dell’eccezionale situazione di emergenza.

«Essendo il tema di rilevanza nazionale — ha puntualizzato il prefetto rivolgendosi al dirigente dell’Ufficio territoriale della Regione come al comandante provinciale dei Vigili del fuoco, a presidenti e direttori di Ato e Padania Acque quanto ai rappresentanti dell’Aipo —, le soluzioni alle problematiche saranno valutate dagli organi governativi, d’intesa con le regioni interessate. Daremo puntuale attuazione ai provvedimenti che verranno eventualmente adottati e assicureremo una puntuale informazione agli organi centrali in relazione all’ambito locale». Che soffre. Provando, determinato, a resistere.

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