L'ANALISI
27 Giugno 2022 - 05:00
CREMONA - Dalla sala al pian terreno del Torrazzo, oltre il secondo cancello che si apre sulla corte da cui occhieggia Giovanni Baldesio, sarà possibile viaggiare negli spazi infiniti dell’Universo e vedere le bellezze del nostro sistema solare. Sarà un viaggio immersivo nella stanza — mai aperta al pubblico — da cui in tempi remoti iniziava la scala per salire al Torrazzo, simbolo della città e sede del Museo verticale, dedicato al grande orologio astronomico, un capolavoro assoluto di precisione, di meccanica e matematica.
Alessandro Maianti, curatore dell’orologio astronomico del Torrazzo, accarezza da sei anni il progetto di dotare la città di un planetario: «Inizialmente doveva trovare spazio al Museo di Storia Naturale, ma poi non se ne è fatto nulla — afferma —. Ora il planetario ha trovato casa e ci sto lavorando: è una cupola con quattordici pannelli che vive nel rispetto della stanza in cui è ospitata. Ho piegato io stesso i tubi d’acciaio portandoli in un’azienda specializzata».
Mentre parla, Maianti già vede il suo planetario: dialogherà con il Museo verticale e sarà un’attrazione per i turisti e le scuole in gita in città, ma anche per gli alunni cremonesi. «Oggi, se i bambini vogliono vedere un planetario devono andare a Milano, ma quando il planetario del Torrazzo sarà pronto non ci sarà più bisogno — continua —. La spesa più importante è quella del proiettore, ma una volta fatta potremo utilizzare programmi informatici che permettono di conoscere da vicino i pianeti del nostro sistema solare e non solo».
Animatore del Gruppo astrofili cremonesi, curatore dell’orologio astronomico, Maianti s’illumina quando parla del suo planetario, di cui ora c’è solo lo scheletro. Ma per l’ex docente a realizzarsi è un piccolo sogno, coltivato per l’amore senza confini dell’immensa bellezza della volta celeste. «All’interno della cupola ci saranno sedute per accogliere una classe di bambini e proporre loro un viaggio oltre la terra. Il mio obiettivo è che tutto sia pronto per l’inizio del prossimo anno scolastico», conclude Maianti.
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