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CREMONA

Tornerà a suonare la campana della Torre Civica di Palazzo Comunale

I ritocchi hanno risuonato per secoli in occasione di avvenimenti importanti per la comunità e per le riunioni pubbliche che venivano ospitate in Comune

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

15 Giugno 2022 - 11:56

Tornerà a suonare la campana della Torre Civica di Palazzo Comunale

CREMONA - Dopo anni di silenzio tornerà a suonare la campana della Torre Civica di Palazzo Comunale.  In mattinata infatti l’impianto che permetteva di fare funzionare la campana è stato ripristinato da Luigi Zagni, l’artigiano che lo installò negli anni Settanta su richiesta dell’allora sindaco Emilio Zanoni (sull’impianto compare infatti una targhetta che riporta la dicitura “Brevetti Zagni” e la raffigurazione di una campana e del Torrazzo). I ritocchi della campana, automatizzata a suo tempo da Luigi Zagni, hanno risuonato per secoli in occasione di avvenimenti importanti per la comunità e per le riunioni pubbliche che venivano ospitate a Palazzo Comunale.

Luigi Zagni e il presidente del consiglio comunale Paolo Carletti

“La campana della Torre Civica suonerà prima della seduta di ogni Consiglio comunale: così come i rintocchi delle campane delle chiese chiamano a raccolta i fedeli, è giusto che il Comune chiami a raccolta i cittadini prima di ogni seduta consiliare. Il suono delle campane ha un fascino unico ed è bellissimo sentire suonare quella della Torre Civica da piazza del Comune”, dichiara Paolo Carletti, presidente del Consiglio comunale, impegnatosi in prima persona per fare ripristinare l’impianto.

NOTIZIE STORICHE

La Torre Civica, che si distingue per la sua linea fortemente slanciata, sorge in corrispondenza dell'ala settentrionale del palazzo comunale, nella quale è stata incorporata. La torre costituisce l'unica testimonianza rimasta del più antico palazzo comunale, al cui posto venne innalzato nel 1206, su progetto dell'architetto Valerio Tommasino, quello attuale. L'edificio presenta pianta quadrata e struttura muraria in mattoni a vista, ed è concluso alla sommità da una cella campanaria che accoglieva, in origine, due campane di diversa grandezza: quella piccola destinata alla convocazione del Consiglio comunale e quella grande per avvisare di eventuali incendi o per annunciare le condanne; entrambe venivano fatte suonare a festa nel giorno di Sant'Omobono, protettore della città. La muratura presenta traccia di vari interventi, oltre che dei restauri che hanno interessato l'intero edificio e che ne hanno garantito l'eccellente stato di manutenzione.

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