L'ANALISI
25 Giugno 2022 - 20:06
CREMONA - «Aiuto... mi si è ristretto San Pietro»: parafrasando con amarezza la commedia americana del 1989 «Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi!», è un’espressione che sembra adattarsi perfettamente ad una festa della tradizione che da qualche anno sembra soffrire di stanchezza, almeno dal punto di vista degli esercenti che non considerano più imperdibile la due giorni di affari lungo viale Po. A fronte di 265 stalli disponibili per le bancarelle, gli ambulanti ne hanno occupate solo 130, meno della metà. È pur vero che qualcuno potrebbe ancora arrivare domani, una giornata intera di lavoro a differenza di quella di oggi, in cui gli operatori hanno potuto montare i loro stand solo a partire dalle 13. E anche questo fa la differenza. Però, considerando come i primi segnali di disaffezione risalgano al 2019, si pensava che dopo la pausa pandemica e l’appuntamento in mascherina dell’anno scorso, quella di quest’anno potesse essere l’edizione del ritorno alla normalità: lo è per le pochissime mascherine che si incontrano, ma non lo è affatto per gli ampi spazi vuoti lungo il viale Po. Eppure, un giro in fiera è quasi d’obbligo e se si escludono le ore centrali e incandescenti della giornata, col calare del sole i cremonesi non hanno resistito al sabato sera a San Pietro.
Marco Rebuzzi e Pamela Crotti, de Il Girovago, sono specializzati in artigianato orientale e tentano un’analisi: «Credo che al di là del lievitare dei costi, la crisi di questa manifestazione sia legata alla qualità dei banchi, al fatto che prodotti da mercato hanno sempre più trovato spazio rispetto a quelli da fiera che dovrebbero avere quel quid in più che vale il viaggio, l’esperienza». Lidia Ballestra arriva da Asti con il suo banco di bigiotteria artigianale: «È da 25 anni che vengo qui e la fiera rispecchia quella che è la crisi del settore. In molti si sono ritirati, c’è chi per i costi non ce la fa più, chi ha abbandonato». E mentre parla, il marito lamenta che il Comune ha fatto pagare il plateatico anche della pista ciclabile e della superficie dell’aiuola: «Un’assurdità e poi guardate le distanze fra un banco e l’altro».
Luciano Vitolini mostra il suo fiore all’occhiello: l’allume di potassio, un cristallo per rendere inodore il sudore. A destra e a sinistra del suo banco, il nulla: «Io resisto, qui ho sempre fatto buoni affari e ci torno volentieri. Ma le tradizioni non sono eterne e basta guardarsi intorno per capirlo». Enrico Maria Pucci è circondato dalle sue magliette dipinte a mano e dice: «Fino a qualche anno fa ero relegato in una vietta e il regio decreto sugli ambulanti mi catalogava come artista ambulante, insieme ai lucida scarpe — racconta —. Poi sono stato promosso sul viale, ma certo non è più la fiera di un tempo. La crisi si sente e non solo per i costi da sostenere».
Alan Destro, di Pronto moda uomo, racconta: «Mio padre ha iniziato a venire a San Pietro nel 1971, mia madre era incinta — racconta —. Mi ricordo che da bambino mi brillavano gli occhi girando per le bancarelle e non posso scordare lo stupore davanti al piattaro all’angolo del Bar Dragone. Qui trovavi cose che altrove non c’erano. Era una fiera, una delle più belle fiere. E oggi è un’altra cosa. Assomiglia sempre più a un mercato, che è una cosa differente rispetto a una fiera. In una fiera devi trovare qualcosa che nei mercati settimanali non c’è».
E Tiziana Barbieri, dell’azienda «Le delizie dell’alveare», mostra la sua novità per questo San Pietro 2022: «I miei nipoti hanno inventato l’Arachimiele, un miele con burro di arachidi. Fra le nostre specialità anche il miele con dentro il fuco — racconta —. Da sempre la nostra azienda è presente a San Pietro, una fiera in cui si fanno affari e in cui è bello esserci. I tanti vuoti lungo il viale fanno un po’ riflettere, ma noi non abbiamo voluto tradire la tradizione». E la fedeltà della signora Tiziana sa di iniezione di fiducia per la fiera dei cremonesi. Perché in fondo, San Pietro è sempre San Pietro... o quasi.
FOTO: FOTOLIVE/PAOLO SANTE CISI
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris