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L'ALLERTA IDRICA

Siccità, Protezione civile mobilitata: pronti 600 uomini

In campo 32 gruppo e associazioni: l’ufficio provinciale guidato da Elena Milanesi è ora in attesa delle direttive

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Giugno 2022 - 05:25

Siccità, Protezione civile mobilitata: pronti 600 uomini

CREMONA - Pronti 600 volontari e l’intera dotazione di mezzi e attrezzature. Anche la Protezione civile provinciale, attraverso i propri gruppi e associazioni, 32 in totale, si mobilità per l’allarme siccità.

Dopo che la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza per il grave deficit idrico che si è verificato negli ultimi mesi, l’ufficio provinciale guidato da Elena Milanesi è ora in attesa delle direttive in merito ai compiti che saranno affidati alla protezione civile.

«Siamo pronti – sottolinea la funzionaria dell’ente cremonese – in grado di mobilitare in poche ore gran parte dei volontari e i mezzi a disposizione. C’è da capire come potremo essere utili e in quali circostanze. Il personale è formato per varie emergenze, da quelle legate alle avversità meteo agli incendi. Una capacità operativa che potrà tornare utile anche per i problemi causati dalla siccità. Ad esempio, potremmo mettere a disposizione le idrovore per prelevare l’acqua da invasi e corsi d’acqua così da assicurare l’irrigazione dei terreni agricoli. Abbiamo pompe che possono raggiungere la capacità massima di 6mila litri al minuto. Attrezzature che a conti fatti sono comunque meno potenti di quelle che possono mettere in campo gli agricoltori».

Da non dimenticare comunque che la Protezione civile provinciale deve comunque garantire interventi per gli altri compiti di sicurezza e prevenzione a cui è demandata.

«In estate soprattutto eventuali emergenze dovute a nubifragi e altre calamità naturali, penso ad esempio alle condizioni di maltempo che si sono susseguite nelle ultime stagioni» prosegue Milanesi.

Per simili interventi le squadre sono in grado di lavorare unendo le forze dei vari gruppi e coordinando gli interventi. Possono allestire campi base e tendopoli, mettere in campo mezzi anfibi e soluzioni per affrontare la tracimazione dei fiumi. Al momento, però, la vera emergenza è la mancanza d’acqua, una situazione in cui mai prima d’ora i volontari si erano imbattuti. Cambia dunque la prospettiva, che può anche comprendere interventi mirati alla prevenzione degli incendi causati proprio dalla siccità, come la manutenzione delle aree golenali, per eliminare la vegetazione secca che più facilmente può prendere fuoco. 

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