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I DECANI

Liuteria, Conia e Scolari maestri da 50 anni

Confartigianato rende omaggio alla carriera dei due liutai: le storie. Protagonisti della rinascita della tradizione di Amati e Stradivari

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

25 Giugno 2022 - 05:20

Liuteria, Conia e Scolari maestri da 50 anni

Giorgio Scolari e Stefano Conia

CREMONA - Dove c’è l’uno c’è anche l’altro, sono amici da una vita, dai tempi della scuola internazionale di liuteria, dove entrambi si sono diplomati, entrambi fedelissimi allievi del maestro Giobatta Morassi, entrambi anime e protagonisti del rilancio della liuteria cremonese nella seconda metà del Novecento. E dopotutto non è per caso che festeggino 100 anni in due, un secolo equamente diviso fra bottega e amore sconfinato per gli strumenti ad arco.

Sono Stefano Conia senior, classe 1946, diplomatosi alla scuola di liuteria nel 1972 e Giorgio Scolari, classe 1952, diplomatosi nel 1970. Per questo ieri la sezione liutai di Confartigianato ha voluto «celebrare» i due maestri liutai che hanno raggiunto il traguardo di mezzo secolo di attività in bottega, un secolo in due trascorso fra pialle, sgorbie con la passione di trasformare la materia in suono. E così ieri sera nella sede di Confartigianato Conia e Scolari hanno ricevuto l’onorificenza: «Artigiano benemerito» con la motivazione: per aver svolto, con passione, professionalità e dedizione l’attività di liutaio», passione che li ha portati «ad essere punto di riferimento internazionale di generazioni di liutai» e ha aggiunto il presidente Massimo Rivoltini: «veri ambasciatori di Cremona nel mondo con la loro arte».

liuteria

I maestri liutai Stefano Conia e Giorgio Scolari (al centro) premiati ieri da Confartigianato

A fare da corona ai due artigiani emeriti è stata la comunità dei liutai con il vicepresidente Daniele Gaimarri, il direttore Roberto Maffezzoni e il responsabile della sezione liuteria Stefano Trabucchi.

E se il violino è per entrambi da sempre terreno comune di lavoro e passione, è la scuola di liuteria di cui parlano con affetto e riconoscenza a ritornare spesso nei loro discorsi. Conia ci ha insegnato per 23 anni e Scolari fino a tre anni fa ne è stato vicepreside e animatore infaticabile. Ed infatti Scolari non fatica a osservare: «La scuola è stata ed è una parte importante della mia vita e non solo perché è il luogo dove mi sono formato — racconta Giorgio Scolari —. Io arrivo da Casalbuttano, mio papà faceva il muratore, nessun legame con la musica e la liuteria. Negli anni Sessanta ho deciso di intraprendere questo mestiere, in primis per amore della musica. E non mi trovo pentito...».

Diverse le origini di Conia che viene da una dinastia di liutai in quel dell’Ungheria, il padre Istvàn Conia senior (1919 - 1999) fu a sua volta liutaio. «Mio padre si diplomò alla scuola internazionale di liuteria a Cremona, riuscendo a lasciare l’Ungheria — racconta —. Oggi mio fratello Lajos e suo figlio fanno i liutai in Ungheria, continuando la tradizione iniziata da mio padre, che poi tornò in patria ed esercitò lontano dalla città di Stradivari. Sono arrivato in Italia nel 1968, mi sono diplomato nel 1972, poi Giorgio e il preside Sergio Renzi mi hanno chiesto di insegnare a scuola e nel mentre creavo la mia bottega, come è accaduto a molti».

RINASCITA NOVECENTESCA DELLA LIUTERIA CREMONESE

Ma cinquant’anni di attività non sono uno scherzo e i due maestri lo sanno bene, non lo fanno pesare, ma parlare di Conia e Scolari vuol dire raccontare della rinascita novecentesca della liuteria cremonese. Ed infatti molti dei liutai delle oltre 160 botteghe in città sono stati allievi dell’uno o dell’altro e quando a pranzo al Circolino, oppure all’Hosteria ‘700 o ancora alla Cittadella – punti di ritrovo conviviale per i due decani – incontrano colleghi il saluto, amicale e rispettoso, è sempre.

«Buongiorno, maestro Conia, maestro Scolari».

E ieri a Confartigianato sentirli parlare della liuteria, il vedere stringere mani e ringraziare, più schivo il maestro Conia, più caloroso Scolari, bastavano a far intuire quanto quel secolo di lavoro in bottega abbia seminato, abbia contribuito a costruire e rinnovare la tradizione liutaria cremonese. Appassionati e mai con le mani in mano hanno coordinato il quartetto per i 25 anni del Consorzio Stradivari, un lavoro collettivo a cui hanno partecipato tanti loro allievi e che verrà presto ultimato e presentato ufficialmente. Per i due i legami con la scuola non si sono mai interrotti, la scuola è stata per loro una famiglia che vive e si nutre di relazioni indelebili, così come la consapevolezza che il mestiere è fatto di lavoro quotidiano e di trasmissione. La famiglia è bottega, lo è per Giorgio Scolari che condivide la sua bottega col fratello Daniele, lo è per Stefano Conia che lavora gomito a gomito col figlio Stefano junior. Ed anche in questo i due decani della liuteria cremonese proseguono la grande tradizione delle famiglie liutarie del periodo d’oro: gli Amati, i Guarneri e gli Stradivari e ovviamente il loro amatissimo Giobatta Morassi che torna sempre nei loro discorsi.

Un secolo di bottega in due non è uno scherzo, 50 anni di lavoro in stretta connessione con l’attività formativa e scolastica, soprattutto per Scolari, hanno contribuito a fare della liuteria cremonese quello che è oggi «Non esageriamo — si scherniscono i due e poi riflettono —. Ma certo all’inizio degli anni Settanta le botteghe si contavano sulle punte delle dita di una mano, al massimo due. Oggi ce ne sono 160. Fra gli anni Settanta e Novanta abbiamo organizzato spedizioni in tutto il mondo: in Polonia, Ungheria, Francoforte, ma anche in Cina, Egitto per ben due volte, Cuba, Singapore, Messico. L’obiettivo era far conoscere la liuteria nel mondo, insieme e in accordo con le istituzioni e facendoci forza di una scuola unica». E grazie all’impegno di molti e alla loro passione mai fiacca dei due maestri la liuteria oggi è quella che è, anche grazie al secolo per due della coppia Conia e Scolari.

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