L'ANALISI
24 Giugno 2022 - 18:27
SORESINA - Aiutare le aziende e le famiglie in difficoltà in un colpo solo si può fare e Regione Lombardia c’è riuscita. Con un progetto di quasi mezzo milione di euro, dedicato alla distribuzione del Provolone Valpadana DOP, sono state aiutate 7.500 famiglie.
«Una sinergia vincente – commenta il presidente del Consorzio alla partita Libero Stradiotti –. Le aziende hanno beneficiato di una remunerazione corretta dall’ente e i beneficiari della distribuzione, avvenuta tramite Comuni e associazioni caritatevoli, in primis Banco Alimentare, hanno ottenuto un prodotto principe la cui certificazione, di qualità e quantità, è stata garantita dall’imparziale vigilanza della Camera di Commercio».
Coinvolte nell’operazione Auricchio, Ca’ De Stefani, Plac, Latteria Soresina e Gardalatte.
Centotredici quintali a testa o, per capirsi meglio, 56 mila e cinquecento chili. Tutti di Provolone, del più buono che esista sul mercato mondiale, tra l’altro. Questo è quanto il Consorzio dei Cinque Grandi produttori lattiero-caseari ha prodotto e poi distribuito, tramite associazioni e municipi, alle persone in stato di fragilità economiche.
«Tutto nasce da un bando del 2019 – spiega il presidente Stradiotti – i cui esiti sono stati resi noti nel 2021, all'apice dell’emergenza pandemica, con l’idea di mettere in atto il processo tra giugno e settembre del 2022. L’idea della Regione era di aiutare sia le aziende vessate dal virus e dalle restrizioni che i consumatori, il cui potere d'acquisto riservato ai generi di prima necessità era stato fortemente indebolito per le stesse ragioni. Inizialmente – spiega il numero uno del Consorzio – erano coinvolte nel progetto dal valore complessivo di circa due milioni e mezzo di euro anche i consorzi produttori di Grana Padano e Parmigiano Reggiano ma questi due ultimi, dopo una prima negoziazione con Unioncamere, hanno poi ritenuto poco attraente la valutazione di mercato e sono usciti dall’operazione».
Col Provolone invece si è andati fino in fondo. E il gioco è valso la candela: «Abbiamo ritenuto soddisfacente la stima di sette euro al chilo e abbiamo ottenuto sostegni, attuando poi la distribuzione, su questa base. Avremmo anche voluto sviluppare altre iniziative utilizzando i fondi avanzati ma, comprensibilmente – chiosa Stradiotti – l’assessore Fabio Rolfi ha deciso, facendoci prontamente sapere, che i finanziamenti sarebbero stati utilizzati per far fronte alle numerose emergenze a cui deve far fronte la Lombardia in campo agricolo, non ultima la catastrofica siccità».
Tecnicismi a parte, che comunque sono un’importante narrazione che esalta ancor di più lo sforzo generoso dei produttori che, pur retribuiti, hanno fatto fronte pur di sfamare i bisognosi anche all’arcinota intricata burocrazia italiana, quel che conta è che sulle tavole di migliaia di lombardi siano arrivati prodotti di eccellenza assoluta a costo zero. Hanno vinto tutti.
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