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CREMONA

La Cattedrale più moderna. Dopo le polemiche, ecco i lavori

Fino a venerdì porte chiuse per le prove di carico sulle volte del presbiterio, messe a San Girolamo in via Sicardo

Mariagrazia Teschi

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mteschi@laprovinciacr.it

14 Giugno 2022 - 09:19

La Cattedrale più moderna. Dopo le polemiche, ecco i lavori

Il rendering del nuovo volto del presbiterio della Cattedrale di Cremona

CREMONA - Cattedrale chiusa ai fedeli e ai visitatori fino a venerdì 17 per motivi di sicurezza in concomitanza con lo svolgimento delle prove di carico strutturale sulle volte del presbiterio, propedeutiche all’inizio dei lavori per l’adeguamento liturgico. Le messe saranno celebrate, nei consueti orari (alle 8, alle 10 e alle 18.00) nella chiesa sussidiaria di San Girolamo, nella vicina via Sicardo, presso la quale i sacerdoti saranno anche disponibili per le confessioni. Giusto un anno fa, con la pubblicazione sul sito della Diocesi del progetto vincitore uscito dal bando promosso dall’Ufficio Beni Culturali della Cei — dove abside e altare rivisitati venivano presentati in un contesto un po’ spiazzante, un rendering appena uscito fresco fresco dallo studio dell’architetto Massimiliano Valdinoci — si erano moltiplicati i commenti negativi, amplificati dai social. Visto dai non addetti ai lavori, l’immagine digitale di quello che sarebbe stato il nuovo volto del presbiterio sembrava mortificare il ricco spazio liturgico, e lo scopo di rendere l’idea di come sarebbe stata la realtà una volta realizzata non aveva colto nel segno. Bisognava essere in grado di leggere «fra le righe», impresa non riuscita neppure agli «architetti» di Facebook.

Il vescovo di Cremona Antonio Napolioni


Ai detrattori aveva risposto il Vescovo. «Le fotografie pubblicate non rendono minimamente ragione di quanto si andrà a realizzare: gli sfondi grigi sono espediente tecnico di chi elabora i render, mentre è ovvio che nessun intervento andrà a toccare la muratura e l’apparato iconografico. La nostra splendida Cattedrale, che ogni giorno rinnova in me ammirazione e soggezione, deve ancora realizzare in maniera stabile e definitiva gli spazi liturgici previsti dal Concilio Vaticano II. Se ne parla da decenni in diocesi, e da 15 anni è in atto quella che doveva essere solo una sperimentazione temporanea: infatti gli attuali gradini dell’altare, dell’ambone da dove si proclama la Parola di Dio e della cattedra sono in compensato e polistirolo, posticci e fatiscenti. Di qui l’urgenza di provvedere, anche per motivi di sicurezza. Il progetto non incontra il favore dei fedeli? Mi preme solamente immaginare il guadagno pastorale che ne trarremo. Perciò do a tutti un appuntamento: al termine di questo percorso, credo che molti timori si cambieranno in gioioso stupore e rinnovata bellezza della nostra santa liturgia».

La Cattedrale di Cremona illuminata dal sole


Monsignor Napolioni aveva liquidato così la ridda di polemiche, un anno è trascorso e ora — al termine dei lavori previsto per venerdì — l’ambone (la struttura architettonica alla quale si accede nel corso della celebrazione liturgica per la lettura del vangelo), la cattedra (alle spalle dell’altare, di solito al centro dell’abside, simbolo della funzione e del potere del vescovo) e l’altare usciranno dall’incompiutezza e dalla precarietà. Così che l’aula abitata dall’assemblea dei fedeli possa trovare spazi adeguati «per compiere con naturalezza i gesti e movimenti durante i riti. Per i fedeli non cambierà nulla dal punto di vista funzionale, cambierà quello che vedranno, aveva spiegato un anno fa don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i beni ecclesiasti. Per onore di cronaca, il progetto vincitore (su sette finalisti, 62 i gruppi di lavoro ammessi alla prima fase della progettazione) vede capofila l’architetto Massimiliano Valdinoci in rappresentanza del gruppo di lavoro composto dai progettisti Maicher Biagini, Annalisa Petrilli, Francesco Zambon e Carla Zito, dal liturgista Goffredo Boselli, dall’artista Gianmaria Potenza e dalla consulente Francesca Flores D’Arcais.

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