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LA PSICOSI

Vaiolo delle scimmie, eruzioni cutanee scambiate per sintomi

Pazienti preoccupati si rivolgono al Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Crema. Il dottor Galmozzi spiega i veri sintomi e ammonisce gli allarmismi

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

28 Maggio 2022 - 05:20

Vaiolo delle scimmie, eruzioni cutanee scambiate per sintomi

CREMA - Nella sola giornata di giovedì quattro pazienti, oltre a un quinto cittadino che ha chiesto informazioni per telefono, si sono presentati al Pronto soccorso. Temevano di aver contratto il vaiolo delle scimmie, allarmati da quelle che si sono poi rivelate come banali eruzioni cutanee. Un chiaro segnale di come, anche nel Cremasco, stia montando la paura per questa malattia: una nuova pandemia di cui si è avuta notizia nei giorni scorsi. Va subito precisato che nel distretto sanitario e in generale in tutta la Lombardia, così come a livello nazionale, non c’è nessun allarme.

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Il dottor Attilio Galmozzi

Di conseguenza certi timori sono del tutto ingiustificati, come sottolinea Attilio Galmozzi, medico del Pronto soccorso. Durante il proprio turno si è reso personalmente conto di questi timori infondati dei pazienti. Concluso il lavoro, ha deciso di intervenire in modo da tranquillizzare tutti facendo chiarezza sulla situazione. «Il vaiolo delle scimmie sta iniziando a preoccupare, in questo momento in modo ingiustificato e con un allarmismo oltre misura, soprattutto da noi, che riscontro in molte persone. I quattro pazienti che si sono presentati in Pronto soccorso avevano semplici e banali eruzioni cutanee, identificate come orticarie allergiche».

Da qui i consigli del medico per evitare di farsi prendere dal panico da episodi che, specie nella bella stagione, quando si trascorrono più ore all’aperto, dunque a contatto con agenti esterni, soprattutto insetti, sono assolutamente normali. «Non c’è alcun allarme, men che meno da noi – sottolinea Galmozzi –: le lesioni cutanee dovute al vaiolo hanno caratteristiche tipiche: sono vescicole, di dimensioni da pochi millimetri a un centimetro, sierose. Non sono dunque banali pomfi, magari causati alla puntura di una zanzara».

Galmozzi lancia anche un appello. «L’invito ai cremaschi è innanzitutto a non intasare le farmacie, gli ambulatori dei medici di medicina generale o il Pronto soccorso. Una febbre a Crema ha la probabilità dello 0,000002% di essere vaiolo. Quindi remotissima in questo momento». Parlando dei sintomi della malattia, ne fornisce una dettagliata descrizione: «Includono febbre superiore ai 38.5°, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, stanchezza e ingrossamento dei linfonodi; a distanza di 24-48 ore si osserva lo sviluppo delle prime caratteristiche lesioni in bocca, seguite dopo poco da lesioni cutanee in viso e alle estremità, cioè mani e piedi, compresi palmi e piante, che invece in altre malattie vengono risparmiate».

Solo nel caso compaiano questi inequivocabili segnali, è giustificato preoccuparsi e chiedere immediata assistenza medica. Altrimenti non c’è ragione: «Nessuna psicosi, nessun allarme ingiustificato – conclude il medico – se non compaiono questi sintomi».

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