SOS ACQUA
13 Maggio 2022 - 05:20
La quarta MC di Rivolta D'Adda, anno scolastico 1950-1951
RIVOLTA D’ADDA - Un po’ ingialliti, ma perfettamente integri e soprattutto preziosissimi con il loro carico di ricordi, di sentimenti e di emozioni che risalgono ad oltre settant’anni fa. Sono i quaderni di una classe delle elementari di Rivolta, anno scolastico 1950-51, che una giovane scrittrice veronese, la ventiseienne Antonella Colcer, ha trovato e acquistato ad un mercatino dell’usato decidendo di restituirli ai legittimi proprietari o alle loro famiglie. Un piccolo, grande gesto di umanità con il quale Antonella ha reso felici diverse persone, ancora residenti a Rivolta o comunque originarie del paese.
Appassionata di cose di una volta, frequentando il mercatino dell’usato e dell’antiquariato di Soave, cittadina in cui vive, Antonella nota presso un espositore una ventina di vecchi quaderni. Li compra e se li porta a casa. Con calma li sfoglia e vi trova i temi e i lavori di un’intera classe di una scuola elementare: la quarta MC del maestro Emilio Guerrini di Rivolta d’Adda. Scorrendo le pagine dei quaderni, grazie al tema «La mia mamma» che Guerrini aveva fatto scrivere proprio su quelle pagine, Antonella legge i pensieri di quei bambini. Ad un certo punto decide che i quaderni debbano tornare lì da dove sono arrivati.
Dai temi e dai lavori sui quaderni ricava le informazioni che servono, a cominciare dai nomi degli alunni e dei loro genitori. Ne trova venti. Si tratta di Silvana Migliavacca, Stefana Valeri, Enrico Valeri, Rosa Rusconi, Ermelindo Mandonico, Giovanna Brambilla, Luciana Perino, Emilia Neri, Achille Turconi, Mario Manzoni, Annunciata Migliavacca, Carlo Massimini, Angelo Mongiani, Giuseppina Pasquini, Virginia Raimondi, Angelo Corisio Geroli, Maria Antonia Valeri, Amleto Landoni, Fiorello Limana e Luigi Cogorno. Per contattare le famiglie di queste persone usa lo strumento più semplice dei nostri tempi, Facebook, dove cerca e trova la pagina «Non sei di Rivolta se…». Scrive un post e lo condivide nel gruppo.
«Potrei aver trascritto qualche cognome in modo errato, in tal caso mi dispiace — si legge —. Nonostante la calligrafia dei bambini sia bellissima, talvolta ho qualche difficoltà a riconoscere alcune lettere. Tra questi alunni forse c’è qualcuno che avete conosciuto, potreste riconoscere il nome di un membro della vostra famiglia, magari vostro padre o vostra nonna. In tal caso, sarei felicissima di restituirvi il quaderno che vi appartiene di diritto. Ho acquistato questi quaderni personalmente, perché mi sono sembrati un tesoro a livello di memoria storica. Spero di cuore che qualcuno di voi riconosca, tra questi nomi, una persona cara per il semplice fatto che posso immaginare l’emozione di leggere le parole di una persona che abbiamo amato. Per cui, immaginando il fatto che questi venti quaderni potrebbero rappresentare un vero tesoro per qualcuno là fuori, ho pensato di condividere questo post con voi».
Il tam tam del social network è immediato. Antonella non pretende nulla se non che i destinatari del quaderno paghino le spese di spedizione e subito viene contattata dalle famiglie di quei bambini cui invia i quaderni, allegando anche un pensiero. Sono già tredici sono i quaderni tornati a casa.
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