L'ANALISI
11 Aprile 2022 - 19:47
CASALMAGGIORE - Le note di due frizzanti marcette hanno accolto il feretro sul sagrato del Duomo di Santo Stefano: ad attendere Claudio Acquaroni, ex presidente della Società Musicale Estudiantina, il corpo bandistico che insieme alla corale aveva tanto amato.
«Questa era la sua famiglia», ha esclamato un amico confuso in mezzo alla folla, sintetizzando alla perfezione l’impegno che l’ex presidente, 72 anni, aveva dimostrato per i musicisti che conosceva uno per uno. «Abbiamo ascoltato una musica allegra — ha spiegato il parroco don Claudio Rubagotti — perché come dice la moglie Aurora — affiancata dal figlio Andrea e dalla nuora Gabriella — ‘Claudio non amava le cose tristi’. E a vedere una assemblea così vasta e variegata viene proprio da pensare che quella di Claudio sia stata una vita dal sapore di festa».
Davvero una grande folla con la presenza del sindaco Filippo Bongiovanni e di tanti esponenti del mondo della cultura e dell’associazionismo cittadino: una forte e partecipata testimonianza di affetto e stima per una persona che ha lasciato un segno nella comunità casalese.
«Si è sempre distinto — ha affermato Giampietro Lazzari a nome dell’Estudiantina — per la dedizione verso gli altri esercitata in maniera umile e sommessa, per utilizzare una metafora musicale, ‘con la sordina’. Oltre a tutte le incombenze che svolgeva, lo avevamo sorpreso anche a pulire per terra. Il suo era un fare senza dire, una rarità di questi tempi».
Al termine ha preso la parola anche il senatore Giacinto Boldrini che ha descritto Acquaroni come «un fratello con cui ho fatto tanta strada insieme».
All’uscita dalla chiesa l’unica concessione alla solennità con l’esecuzione del «Va’ pensiero», seguito peraltro da una marcetta brillante sottolineata dagli applausi. Quelli che hanno accompagnato Claudio nell’ultimo viaggio.
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