L'ANALISI
05 Aprile 2022 - 18:13
La presidente Silvana Comaroli e il sindaco Gabriele Gallina
SONCINO - In attesa dell’ospedale voluto e finanziato dalla Regione, col taglio del nastro agli sgoccioli, tornano a lavorare gli infermieri. Con l’emergenza che si affievolisce si riaprono i cancelli della Fondazione Soncino.
I soncinesi tra due settimane potranno finalmente tornare a farsi visitare gratis in quel di largo Capretti. L’annuncio è arrivato oggi dalla Fondazione. Con la fine dell’emergenza sanitaria, a partire dal 19, tornerà infatti operativo il centro al civico 2.
Il fondamentale servizio per la cittadinanza, sospeso a causa della pandemia da Covid19 sarà aperto ogni giorno, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 10.30. Porte aperte e nessun costo per chi vuole controllare la pressione arteriosa, misurare la glicemia, farsi fare iniezioni intramuscolari e piccole medicazioni.
E c’è di più: «Non appena l’impresa incaricata avrà terminato i lavori, la cui scadenza è fissata per la fine del mese – fa sapere la presidente dell’ex Santo Spirito Silvana Comaroli – potremo procedere con l’apertura dell’Ospedale di Comunità».
Da quando ha chiuso il Santo Spirito, a Soncino il punto di riferimento e naturale erede è divenuta la Fondazione che, oltre a Rsd e Rsa, gestisce per il Maggiore di Crema anche i poliambulatori specialistici a due passi da piazza Garibaldi. L’ambulatorio soncinese, di tipo infermieristico, è convenzionato con il Comune di Soncino, risponde in ogni occasione alle esigenze dell’utenza in modo totalmente gratuito ed offre un supporto alle attività di prevenzione e gestione delle patologie.
«All’interno del panorama socio assistenziale locale la Fondazione ha sempre risposto in modo pronto ed efficace alle richieste del territorio e riattivare questo servizio è fondamentale per garantire un’assistenza adeguata agli utenti che ne hanno manifestato il bisogno, durante la chiusura. Nei prossimi mesi – fanno sapere dalla Palazzina Danesi –, i servizi della Fondazione si amplieranno ulteriormente e, attraverso un percorso di valutazione dei bisogni dei cittadini e dei territori limitrofi, sarà in grado di assicurare continuità assistenziale alle categorie fragili che potranno trovare il necessario sostegno».
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