L'ANALISI
BASSA PIACENTINA
04 Aprile 2022 - 05:00
La 19enne Caterina Martani
MONTICELLI D'ONGINA - Quella tedesca viene spesso considerata una delle lingue più ostiche soprattutto a livello di pronuncia, eppure alla 19enne Caterina Martani ha permesso di raggiungere la finalissima del Campionato nazionale delle lingue di Urbino: la monticellese, infatti, è fra i dieci migliori studenti d’Italia e a fine aprile si contenderà il titolo di campionessa, presso l’università delle Marche Carlo Bo. A Monticelli dove vive con la famiglia, così come a Cremona dove frequenta il quinto anno del liceo linguistico Manin, tutti sono orgogliosi di lei. Anche perché ha sbaragliato la concorrenza dei circa 15 mila studenti in gara.
«É il primo anno che la mia scuola partecipa al Campionato delle lingue – spiega proprio Caterina –. Innanzitutto per accedere alle selezioni serviva una media di voti alta e chi è stato ammesso ha dovuto scegliere fra inglese, francese, spagnolo e tedesco. Nella mia classe sono stata l’unica a scegliere quest’ultima. Perché? Ho pensato che il tedesco, proprio per la sua difficoltà, fosse la lingua più ricercata e meno scontata. Ammetto che in parte è stata anche una strategia». Pienamente azzeccata, perché Caterina, forte degli ottimi voti, ha superato brillantemente il primo questionario, che ha permesso al liceo Manin di candidare uno studente per ogni lingua.
A curare la partecipazione della scuola cremonese sono state in particolare le insegnanti Germana Moroni e Pierangela Porcu, oltre a Rosangela Peluffo che è la professoressa di tedesco di Caterina. Nelle ultime settimane, dunque, grande soddisfazione anche per loro: quando i punteggi sono stati confrontati con quelli in arrivo dagli istituti di tutta Italia, è stata stilata una graduatoria con i 30 migliori per ogni lingua e Caterina è risultata di nuovo fra i prescelti. «A quel punto, ho potuto accedere alle semifinali, a fine marzo – continua la ragazza –. Hanno previsto prova scritta e orale. Da trenta siamo rimasi solamente in dieci».
In attesa dell’ultima sfida a Urbino, incrociando le dita e continuando a prepararsi attraverso studio e dedizione, la
monticellese riserva un pensiero anche al futuro: «Di sicuro vorrei continuare a perfezionare il tedesco, così come inglese e francese. Ma la mia scelta universitaria sarà rivolta a un percorso legato non solo alle lingue. Penso a Scienze politiche, perché mi piacerebbe lavorare in un contesto di mediazione internazionale. Se devo parlare di sogni, il mio sarebbe lavorare all’Onu». Dopo la triennale in Italia, presumibilmente a Milano, la 19enne vorrebbe specializzarsi all’estero («La Germania? Perché no», dice) e anche a livello professionale punta ad un impiego oltre confine. Insomma, l’ennesimo cervello destinato alla fuga: «Perché non punto a restare in Italia? Perché non mi pare vengano del tutto valorizzati i talenti – spiega con schiettezza –. Proprio pochi giorni fa ho scritto un tema sul fatto che l’Italia è sempre meno Paese per giovani». Ma di sicuro, anche grazie ad ottimi professori e scuole, di talenti continua a sfornarne. E Caterina ne è un esempio.
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