L'ANALISI
27 Novembre 2021 - 05:10
La 15enne Gaia Vignati di San Bassano
SAN BASSANO - A soli 15 anni partirà per New York come ‘ambasciatrice del futuro’: un onore e una gioia che le fanno contare con trepidazione i giorni che mancano all’agognata partenza. Gaia Vignati, 15enne di San Bassano, dovrà attendere ancora tre mesi e mezzo per imbarcarsi ma può stare tranquilla: l’esperienza come delegata all’Onu non gliela toglierà nessuno, anche perché se l’è guadagnata superando un’agguerrita selezione. Nelle scorse settimane la studentessa sambassanese ha infatti partecipato a una serie di colloqui avviati dall’associazione Wsc (World Student Connection) per testare il livello motivazionale e la conoscenza della lingua inglese di ciascun candidato, sostenendo poi per diversi week end una scrupolosa formazione on line in modo da arrivare preparata il prossimo 14 marzo, giorno della partenza verso la Grande Mela.
Al Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite, Gaia non sarà sola: troverà altri cinquemila studenti delle scuole superiori provenienti da oltre cento Paesi, in rappresentanza di tutti i continenti. I ragazzi e le ragazze avranno la possibilità di partecipare a quattro giorni di negoziazione, utili a individuare le soluzioni da mettere in campo per risolvere le problematiche più urgenti e attuali. Non solo, potranno interagire direttamente con il corpo diplomatico dell’Onu, i funzionari governativi e i leader internazionali.
Iscritta al secondo anno del liceo Racchetti a Crema, Gaia vive a San Bassano insieme a papà Giuliano, mamma Elena e alla sorella minore Giulia. Sono le sue stesse parole a descrivere lo stato d’animo con cui sta vivendo questa lunga vigilia: «Sono felice di prendere parte a questa esperienza, anche se ho un po' di paura all'idea di essere lontana dalle persone che conosco, ma credo che questa sia una di quelle opportunità che capitano solo una volta nella vita; bisogna godersela e viverla nel migliore dei modi». Idee chiare, quindi, e piena consapevolezza dell’importanza della ‘missione’ che sarà chiamata a svolgere: di fatto si tratta della più grande simulazione diplomatica esistente al mondo del modello Onu, un’occasione che le Nazioni Unite sfruttano ormai da qualche anno, e con crescente successo, per coinvolgere le nuove generazioni e trasmettere loro i valori di pace e cooperazione che, almeno sulla carta, l’organizzazione attualmente guidata da Antonio Guterres si propone di perseguire e diffondere. Per la quindicenne sambassanese si tratta di un premio non meritato, di più; per l’impegno profuso nel corso delle selezioni e per il coraggio dimostrato da bambina nel sopportare, resistere e sconfiggere un male che l’aveva colpita sin da piccolissima. Superata una prova così dura, difficile trovare qualcosa che possa realmente intimidirla: certo non l’idea di trascorrere ‘da sola’ nove giorni a New York.
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