L'ANALISI
29 Marzo 2022 - 05:05
CASTELLEONE - Dall’ultima interrogazione presentata dal consigliere regionale Cinque Stelle Marco Degli Angeli, è emerso che a Castelleone quasi il 35% delle famiglie con disabili a carico, pur avendone diritto, non ha ancora potuto accedere all’assistenza per adulti e anziani e ai progetti di inclusione per i bambini. Cosa succede e perché? Prova a fare chiarezza l’assessore alla partita, Alessia Ferrari: «Le richieste di otto famiglie su 24 sono state ammesse ma non ancora finanziate. Il bando è pubblico, i criteri sono regionali e le risorse sono assegnate in rapporto a elementi stabiliti da Distretto e assemblea dei sindaci. A scorrimento di graduatoria ogni avente diritto viene reso assegnatario. La lista d’attesa di cui parliamo — precisa — si crea causa esaurimento fondi, i Comuni in questo non hanno alcuna responsabilità. Non usiamo il tema, molto delicato, in modo polemico o politico, dico a Degli Angeli, spingiamo insieme affinché siano stanziate nuove risorse, sempre più necessarie».
Riassumendo: i soldi non ci sono e spetta a Milano trovarli perché chi ha fatto richiesta supera tutti i requisiti e ne ha davvero bisogno. Ma di cosa si parla? L’argomento del contendere è la cosiddetta Misura B2 ed è un fondo per l’assistenza socio-sanitaria. In parole povere significa: supporto del caregiver o famigliare che possa permanere al domicilio il più a lungo possibile per i disabili anziani; per quelli adulti gravi ma comunque in grado di esprimere la propria volontà (tra i 18 e 64 anni) l’obiettivo è realizzare progetti di vita indipendente in stile housing; per i minori si punta sulla pet therapy, sui centri estivi e più in generale sull’integrazione sociale.
Non polemica ma fronte comune, per il municipio di Castelleone, è quel che serve per dirimere la questione: «La Regione deve fare di più ma serve anche chiarezza, altrimenti si rischia di far percepire come catastrofiche situazioni quali quella di Castelleone, allontanandosi di molto dalla realtà che è invece ben diversa — chiosa Ferrari —: il tema della disabilità non deve essere strumentalizzato ma affrontato con serietà».
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