SOS ACQUA
28 Marzo 2022 - 17:21
Marzia Soldani, presidente dell'Ordine degli Avvocati
CREMONA - Ventisei avvocati del Foro di Cremona hanno dato la propria disponibilità ad essere nominati tutori dei bimbi minorenni ucraini arrivati nel nostro territorio senza genitori, non accompagnati. Tema delicato, perché dal dramma della fuga vi è il rischio che la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, due giorni fa, in occasione della visita all’Istituto degli Innocenti di Firenze qui, dove si trovano 21 minorenni provenienti dall'Ucraina, ha ribadito: «È importante che l’accoglienza familiare sia coordinata dai servizi sociali e, nel caso di minori dal tribunale minorile, si deve evitare qualsiasi rischio di delinquenza e di tratta. L'Italia è in prima linea, abbiamo attivato il tavolo anti-tratta per evitare che questo accada».
L’Ordine degli Avvocati, presieduto da Marzia Soldani, ha risposto immediatamente alla circolare - appello inoltrata una settimana fa dal presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia, Cristina Maggia. Vi era tempo fino alle 11 di oggi per dare la propria disponibilità. «L’invito è stato raccolto con responsabilità e con entusiasmo da parte del Foro cremonese - sottolinea la presidente Soldani -. Il Foro ha risposto benissimo a questa chiamata, all’urgenza di fare questo primo servizio in un momento così drammatico quale è questo che stiamo vivendo a causa della guerra e devo dire che è un un servizio di grande responsabilità e di impegno. L’elenco è già stato stato inviato al Tribunale per i minorenni che procederà alla nomina a seconda delle necessità». Nella lettera inviata una settimana fa ai presidenti degli Ordine del distretto della Corte d’appello di Brescia, la presidente Maggia aveva dato alcuni numeri. «Sono in continuo arrivo sul nostro territorio profughi dell’Ucraina. Nella sola provincia di Brescia, ad oggi sono arrivate 1.521 persone, di cui 724 minorenni, dei quali 70 minori stranieri non accompagnati. Una analoga situazione dovrebbe essere a Bergamo. Una situazione un po’ meno significativa nelle province di Cremona e Mantova».
Il contact point. L’avvocatura di Cremona è pronta a fare la sua parte anche per fornire assistenza ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra. La presidente del Consiglio nazionale forense, Maria Masi, ha inviato una comunicazione ai 140 Ordini degli avvocati per l’istituzione di un ‘contact point’ presso i consigli forensi locali, che offra un servizio di supporto ai profughi in fuga dalla guerra, sulla base della competenza territoriale. «Anche in questo caso abbiamo avuto una grande adesione: 25 avvocati hanno dato adesione per poter essere di supporto ai profughi in fuga dalla guerra - sottolinea la presidente Soldani -. I nominativi sono già stati inviati al Cnf». La presidente Soldani evidenzia come da parte dell’Avvocatura cremonese «vi sia presa di coscienza del momento difficile, una grande partecipazione. Ma è sempre così. Nei momenti di emergenza, come è stato per la pandemia, c’è sempre una risposta grande». Perché «ci si si rende conto del ruolo che si svolge e che è a 360 gradi nella tutela dei cittadini e di chi arriva dalla guerra».
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