L'ANALISI
23 Marzo 2022 - 09:30
Il sopralluogo sull’edificio di via Cavallotti a Piadena Drizzona
PIADENA DRIZZONA - È iniziato poco dopo le 14 di ieri il sopralluogo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona, Lodi e Mantova in via Cavallotti, in corrispondenza dell’edificio probabilmente più antico del paese, tra i numeri civici 43 e 47. Dal capoluogo virgiliano sono giunti due archeologi, Simone Sestito e Chiara Marastoni, con palina, metro e macchina fotografica, per effettuare i rilievi del caso. Ad accompagnarli sul posto è stato il conservatore del Museo Archeologico Platina di Piadena, l’archeologo Marco Baioni.
Come è nato il sospetto che quell’abitazione in pietra a vista sia di epoca «probabilmente tardo-medievale», che corrisponde a un periodo compreso tra il decimo e il quindicesimo secolo dopo Cristo? «Stiamo collaborando alla pubblicazione di prossima uscita sulla antica pieve di Piadena (l’edificio religioso precedente all’attuale chiesa di Santa Maria Assunta, nda) e in questo contesto è emersa l’attenzione verso l’immobile di via Cavallotti». Nell’analisi dell’inquadramento topografico, verificando i contenuti del catasto teresiano, l’attenzione di Sestito è stata richiamata dall’edificio. Un controllo a distanza tramite le immagini di Google Maps ha suggerito di procedere ad un approfondimento. Quella casa forse è l’ultima testimonianza del borgo più vecchio di Piadena. Forse addirittura coeva al castello di Matilde di Canossa, di cui non è rimasto più nulla. O forse realizzata poco dopo.
Ecco il motivo della visita di ieri che ha mosso la Soprintendenza. I due archeologi si sono concentrati particolarmente su alcuni archi presenti nella facciata: tre a sesto acuto quasi sotto gronda e uno a quota più bassa. «C’è ancora tutto da approfondire, però ci sono degli elementi architettonici che fanno pensare a una costruzione tardomedievale». Si ipotizza del 12esimo-13esimo secolo.
«Certo, l’ideale sarebbe poter effettuare un sopralluogo all’interno», hanno osservato Sestito e Marastoni. Molto probabile, pertanto, che si procederà tramite l’ufficio tecnico del Comune a chiedere ai proprietari di poter effettuare una visita all’interno, che potrebbe fornire molti altri elementi per giungere ad una datazione della costruzione. «Sicuramente nell’ambito della pubblicazione sulla pieve si parlerà anche di questo edificio», hanno assicurato gli archeologi. Quello stesso edificio passato inosservato pressoché a tutti e che invece rivestirebbe un certo rilievo per la ricostruzione della storia di Piadena.
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