L'ANALISI
22 Marzo 2022 - 05:05
CASTELVETRO - Il primo giorno di primavera è coinciso anche con l’avvio dei sopralluoghi nelle aree che potrebbero (condizionale d’obbligo) ospitare i cantieri per la realizzazione del tracciato del terzo ponte sul Po. Ieri, infatti, in località Opiazzi a pochi metri dall’ormai famosa Nonna quercia, che anni fa era diventata simbolo della battaglia ambientalista contro il progetto, sono spuntati i primi tecnici. Che con cartine alla mano hanno osservato la zona, dove a breve dovrebbero partire anche alcuni carotaggi. Autovia Padana, concessionaria A21 interessata a realizzare l’opera, aveva infatti avvisato tramite doppia raccomandata i proprietari dei terreni. Le analisi preliminari serviranno per impostare il nuovo progetto, ma anche e soprattutto per capire se procedere o meno con l’iter.
Intanto, sul fronte politico-istituzionale, è da registrare anche l’atto ispettivo indirizzato alla giunta regionale dell’Emilia-Romagna, firmato dal capogruppo della Lega Matteo Rancan e dalla consigliera comunale di minoranza di Castelvetro, Maura Gandolfi. «L’infrastruttura — ricordano — è stata dichiarata di interesse statale, approvata con decreto dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel 2011 a seguito della Conferenza dei servizi per il perfezionamento dell’intesa Stato-Regioni, ma del progetto non si parla da anni soprattutto dopo che, il 31 agosto 2016, allo scadere dei termini per l’emissione della dichiarazione di pubblica utilità, nonostante le richieste delle Province di Parma, Piacenza e della stessa Regione, il ministero stesso decise di non inoltrare agli enti nessun decreto di proroga». Circa il recente cambio di rotta, chiedono: «Vogliamo sapere se la giunta sia a conoscenza del cronoprogramma relativo alla realizzazione dell’opera e se intenda intervenire in prima persona».
Domande simili le ha poste il cremonese Luciano Pizzetti, deputato Pd, attraverso una interrogazione al ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini. In attesa della risposta, proprio Pizzetti spiega: «Mi auguro che quella del terzo ponte sia una strada ancora percorribile, ma a chiarire le intenzioni finali deve essere Autovia Padana. La ritengo un’opera estremamente utile e l’ho sempre pensata così, non ho cambiato opinione». Quanto all’eventualità di realizzare solo una parte del tracciato, Pizzetti si dice scettico: «Le strade di adduzione si fanno se sono connesse al viadotto, detto questo penso sia ragionevole procedere per step partendo magari dalle strade. Ma se si decide di non fare il ponte... non si fanno nemmeno quelle».
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