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LA GUERRA DI PUTIN

Ucraina, l’hotel Hermes per i profughi

Accordo regionale per aprire gli alberghi. Nella struttura lungo l’A21, acquisita nel 2017 da una Srl bresciana, ospitati a giorni venti ucraini

Giacomo Guglielmone

Email:

gguglielmone@laprovinciacr.it

17 Marzo 2022 - 05:30

Ucraina, l’hotel Hermes per i profughi

Donne ucraine giunte in Italia

CREMONA - «Siamo già pronti. Il tempo di presentare la Scia (acronimo di Segnalazione certificata di inizio attività, ndr) e possiamo accogliere le prime venti persone, quelle che al momento può ospitare la struttura. Nell’arco di pochi giorni si può far tutto. La nostra disponibilità l’abbiamo già comunicata nei modi previsti».

A 2 PASSI DALLA A21.

L’annuncio della rinascita dell’Hotel Hermes, una delle più importanti strutture alberghiere di Cremona, situata in via Passolombardo, a due passi dall’A21 e dall’area di servizio Cremona Nord, sta tutta in queste frasi pronunciate ieri da Mario Nicoli, socio unico de La Maddalena, la Srl con sede a Brescia che nel 2017, al prezzo di circa 700 mila euro, ha rilevato l’edificio nonché mobili e attrezzature del ristorante, della cucina, delle quasi ottanta camere da letto e di tutti gli altri locali presenti, a cominciare dall’appartamento con ampia terrazza che si trova all’attico.

hermes

L'hotel Hermes a due passi dalla A21

Dunque, se tutto va come indicato nelle scorse ore da Nicoli, uno dei più importanti Hotel di Cremona riapre i battenti e lo fa sotto il segno della solidarietà, di quel cuore che contraddistingue da sempre la città e i suoi abitanti. In fondo, non c’era modo migliore. «Eravamo pronti a imboccare la strada della riapertura già un paio di anni fa ma l’arrivo della pandemia ha bloccato tutto — prosegue Nicoli —. Adesso possiamo anticipare una prima riapertura per l’accoglienza dei profughi, anche se quella in grande stile sarebbe comunque avvenuta di qui a un paio di mesi, ovviamente con la struttura riutilizzata a pieno regime. Il primo passo, in queste ore, sarà il recupero dei locali destinati alla ristorazione».

È chiaro che, profughi ucraini a parte, la riapertura dell’Hotel Hermes, prima dell’estate, avrà un impatto notevole sia sull’offerta alberghiera della città (soprattutto sul fronte business) sia per quel che concerne l’occupazione, visto che una struttura così ampia e complessa necessita di un certo numero di addetti tra cui alcune figure decisamente qualificate.

Va anche detto che dal punto di vista logistico, se si guarda alle peculiarità dell’Hotel, il suo utilizzo per l’accoglienza dei profughi ucraini appare del tutto congruo: è immediatamente accessibile da una rete autostradale che è una sorta di «porta» sul Nord Est come dalla vicina via Mantova. Tra l’altro il grande edificio presenta una suddivisione degli spazi moderna e modulabile che è da considerarsi un valore aggiunto.

Per quanto concerne il flusso di cassa messo in moto dall’accoglienza ai profughi in fuga dall’Ucraina, i dati, a livello lombardo, sono stati definiti e illustrati nelle scorse ore a seguito dell’accordo tra Regione Lombardia e associazioni. In particolare sono stati definiti gli importi massimi omnicomprensivi per persona, a totale copertura dei servizi offerti.

Il Pirellone si impegna a riconoscere, per un Hotel a tre stelle, 35 euro a persona al giorno per il pernottamento, in camera doppia o singola. Cifra che sale a 70 euro se la pensione è completa. Viene poi indicato che per i bambini fino a 10 anni (compresi) l’importo scende del 50% mentre i piccoli sotto i due anni non pagano alcunché. In generale dovrebbe trattarsi di soggiorni brevi, come sempre accade in caso di prima accoglienza.

Decisamente positivo il giudizio di Alessandro Fantini, vice presidente di Federalberghi Brescia, la provincia da dove arriva la proprietà che ha acquisito l’Hotel Hermes. «Si tratta di una convenzione che fissa le regole dell’accoglienza e offre una risposta all’emergenza, concedendo una soddisfazione agli albergatori disponibili». Dopo due anni segnati dalla pandemia, nel bel mezzo di una guerra nel cuore dell’Europa, anche questo è un modo per ripartire. 

ACCORDO REGIONALE PER APRIRE GLI ALBERGHI.

Regione Lombardia ha avviato l’altro ieri una manifestazione d’interesse destinata alle strutture alberghiere presenti sul territorio lombardo per garantire ospitalità ai profughi ucraini. La prospettiva di un rapido impiego in questo ambito dell’Hotel Hermes si inquadra proprio in questa partita.

Con circa il 30% delle strutture cremonesi che hanno già garantito disponibilità. A illustrare questo passo è stato l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, in seguito all’accordo stretto tra Regione, Confcommercio, Confindustria e Confesercenti. «L’obiettivo — ha detto Foroni — è assicurare ospitalità qualora non fosse possibile garantire l’accoglienza tramite le misure ordinarie del Sistema coordinato da Prefetture e Uffici di Governo».

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