L'ANALISI
11 Marzo 2022 - 17:20
CREMONA - Che avesse un disturbo della personalità, lo aveva già accertato una perizia psichiatrica disposta dopo che sei mesi fa, aveva alzato le mani su sua madre. Cristian non ha nemmeno 20 anni, una vita difficile, un mezzo vagabondo.
Ha collezionato molte denunce. A fine febbraio, i carabinieri lo hanno arrestato due volte. La prima per aver tentato di rapinare una signora ferma in bicicletta, in piazza Stradivari. Per la tentata rapina ha già patteggiato 2 anni e 2 mesi ed è tornato in libertà. La seconda, tre giorni dopo. Stavolta per la rapina fallita nella pasticceria «Biancaneve», in corso Garibaldi.
Da quel giorno il ragazzo è in carcere. Per questo episodio, l’avvocato Cristina Pugnoli ha chiesto al giudice il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica affinché si valuti se i disturbi della personalità abbiano avuto eventualmente un’evoluzione in questi mesi. Il giudice si è riservato, rinviando l’udienza a venerdì prossimo. Cristian intanto resta in carcere. «Ha bisogno di essere aiutato», ha detto l’avvocato.
Alle 18.20 del 24 febbraio, il ragazzo è entrato in pasticceria. C’era solo la titolare che aveva notato un’ombra, si era girata e aveva visto il giovane con le mani dentro le tasche del giubbotto. La pasticcera ha pensato che si trattasse di un cliente. Cristian non ha aperto bocca, è andato verso il bagno, è saltato dietro il bancone, facendo capire alla commerciante che in tasca aveva un’arma. «Dammi i soldi!».
Lei si è messa ad urlare e ha chiamato il 112. Cristian è scappato. Un maresciallo dei carabinieri di una stazione della provincia era in zona con la famiglia. É intervenuto. Ha inseguito il diciannovenne, lo ha raggiunto. Si è qualificato. Cristian si è fermato. Non aveva armi. In corso Garibaldi si è fermata una pattuglia del Radiomobile in supporto al collega. Cristian è stato arrestato.
Come tre giorni prima, quando in piazza Stradivari aveva messo un braccio al collo della donna, e con l’altra mano le aveva portato via la borsetta. La vittima aveva urlato, Cristian era scappato, inseguito da due ragazzini, un 14 enne ed un 16 enne, che avevano chiamato il 112. I carabinieri lo avevano preso in via Capitano del Popolo. Cristian era accovacciato dietro le auto in sosta.
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