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IL COMUNE GUARDA AL FUTURO

Soncino batte cassa a Roma, «L’energia? Basta sprecarla»

Aggiornato il piano triennale delle opere. L’amministrazione punta a rimettere a nuovo il patrimonio

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

10 Marzo 2022 - 12:39

Soncino batte cassa a Roma, «L’energia? Basta sprecarla»

Le case di via Melotta

SONCINO - Piccolo, si fa per dire, ritocco al Piano triennale delle opere, ossia l’elenco di quel che in città si dovrebbe, o meglio vorrebbe, realizzare da qui al 2025. I milioni previsti per i maxi cantieri erano poco meno di otto, ora ne servono dieci. «Abbiamo aderito alla richiesta di contributo al ministero dell’Interno che finanzia i progetti di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici pubblici. Nel caso di Soncino — anticipa il vicesindaco Fabio Fabemoli — abbiamo intenzione di dare massima priorità alle scuole e alle strutture che fanno capo al Comune». Quindi occhi puntati, in primis, su via Galantino ma nel lungo elenco ci sono anche palestre, musei, case popolari e luoghi di svago e relax molto frequentati.
Soncino bussa a Roma nella speranza che la porta si apra e dietro ci siano quei due milioni e 150 mila euro che servono a rendere più moderne, meno «sprecone» e soprattutto più sicure le strutture comunali. Come? Con l’efficientamento energetico che, al netto del linguaggio burocratico, è un termine utilizzato per includere tutti quegli interventi che vanno dal miglioramento del rapporto costo-qualità di servizi come illuminazione e riscaldamento, fino all’installazione di pannelli fotovoltaici green, di coperture isolanti e molto altro ancora. Nel caso specifico della città sull’Oglio, però, c’è in ballo anche l’adeguamento antisismico degli edifici più vecchi, problema particolarmente sentito nella zona storicamente più esposta ai terremoti di tutto il Cremonese.


I soldi non vengono ovviamente regalati senza domande e per questo il Comune ha dovuto stilare una lista di punti critici da cui partirà coi lavori e sono: le scuole medie Giovanni XXIII di via Galantino con tutti gli immobili annessi, dal palazzetto alle palestrine, la piscina comunale e la sua copertura, la ex colonia fluviale di via Brescia, il museo civico archeologico Aquaria e gli alloggi di via Melotta ricavati nell’ex magazzino. Nel caso di questi ultimi, peraltro già finiti nel mirino del mondo solidale con un progetto di housing sociale firmato Fare Legami e Volontariato Soncinese, è prevista una riqualificazione totale degli spazi che ormai da anni hanno necessità di un restyling e che appaiono abbastanza ammalorati. Una delle sfide più ardue, nell’abitato dove vivono decine di famiglie con diritto alle case popolari, è quella di far sparire il problema delle infiltrazioni. Diversi residenti, infatti, devono fare i conti con la spiacevole comparsa di muffa sui muri.
Ora bisognerà attendere la risposta dalla Capitale.


Intanto, però, in riva al fiume non si resta certo con le mani in mano. Tolto quest’ultimo bando rincorso da piazza Garibaldi, c’è molto altro lavoro da fare. Nei dieci milioni totali previsti per i cantieri rientrano infatti altri progetti molto importanti per i soncinesi. Solo per citarne alcuni: un nuovo asilo nido (da oltre un milione di euro), il palazzetto di Gallignano (un milione e due), la ciclabile per Villacampagna (più di 400 mila), il restauro della cinta muraria (quasi un milione e mezzo), la conservazione della rocca (più di mezzo milione) e molto altro ancora dalle strade alle rotonde. Come sopra, per la maggior parte degli esempi la caccia ai fondi, dallo Stato o dalla Regione, è ancora in corso.

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