SOS ACQUA
09 Marzo 2022 - 05:30
CREMONA - La pandemia che dilaga, il governo che cambia, un funzionario che va in pensione, una firma che manca, due serbatoi di cui nessuno conosceva l’esistenza che spuntano all’improvviso, la... guerra in Ucraina che tiene tutti con il fiato sospeso. Nel mondo interconnesso e della burocrazia imperante c’è sempre un motivo - a volte un alibi, altre una scusa - per perdere tempo e rimandare a domani ciò che potrebbe essere fatto oggi. Così, certi treni passano e le occasioni sfumano. Non è ancora il caso dell’operazione urbanistica che - fra le altre cose - prevede la trasformazione dell’ex caserma «Manfredini» in un campus universitario, ma di fronte alle cose belle - si sa - spesso l’attesa diventa impazienza.
Così, sempre più persone a Cremona si chiedono cosa manchi per dare il via al progetto di cui tutti parlano, ma pochi sanno. L’operazione riguarda più enti (il Politecnico, la Fondazione del Politecnico, l’Agenzia del Demanio, il ministero dell’Interno, la Provincia, il Comune di Cremona...) e con tanti soggetti coinvolti è chiaro che prima di mettere in moto le ruspe ogni casella debba andare al posto giusto.
L’ultimo intoppo è legato alla necessità di una bonifica: dapprima uno scoglio economico (risolto grazie a un extra budget messo a disposizione dalla Fondazione Arvedi Buschini), ora di tipo tecnico.
La sfida? Fare presto e bene, perché l’occasione è ghiotta (oltre all’università, riguarda la sicurezza della città, con le nuove sedi di Questura, Polizia Stradale e Carabinieri) ma serve il massimo sforzo. Farsela scappare sarebbe davvero imperdonabile.
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