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Insulto scritto sull’auto dell’ex sindaco Francesca Viccardi

Il gesto compiuto da una mano anonima. Ferma condanna bipartisan e solidarietà sui social

Luca Luigi Ugaglia

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07 Marzo 2022 - 09:09

Insulto scritto sull’auto dell’ex sindaco Francesca Viccardi

L'ex sindaco Francesca Viccardi e la parola offensiva cancellata sulla sua auto

SESTO - L’offesa più grave che si può rivolgere ad una donna l’hanno tributata a Francesca Maria Viccardi scrivendo con un pennarello un aggettivo ingiurioso sulla carrozzeria della sua auto. E l’ex sindaco di Sesto, attuale capogruppo di opposizione in consiglio comunale della lista «Per Sesto Domani», oggi o nei prossimi giorni andrà in caserma a fare denuncia. Così i carabinieri indagheranno per identificare l’autore di questo brutto gesto che tutti stanno condannando.

«I sentimenti che mi hanno sopraffatto – confessa turbata Viccardi – sono facilmente intuibili, così come la difficoltà incontrata nel rispondere alle legittime domande di una bambina di dieci anni, mia figlia. Difficile spiegarle come l'educazione sposi la violazione della sfera privata, il rispetto delle regole sia in sintonia con l'offesa più subdola e codarda perpetrata da chi evidentemente era ed è incapace di affrontare un confronto. Da qui la forte necessità di condividere l'accaduto sui social: provare a tentare una riflessione, così come sono stata costretta a fare con Emma, sui tempi, le ragioni di un gesto di tale pochezza culturale e d'animo. A pochi giorni dalla ricorrenza della festa della donna, e nel sabato in cui l'amministrazione comunale aveva in programma un evento culturale sul tema, quell'offesa sulla mia macchina evidenzia in tutta la sua drammaticità quanto si debba ancora lavorare sulla nostra società per arrivare al traguardo delle pari opportunità». Prosegue l’ex sindaca: «Da un lato grandi valori sbandierati nelle occasioni ufficiali, dall'altro, nel quotidiano di una piccola realtà di paese si sceglie ancora la strada dell'offesa nell'anonimato, di usare un termine non ‘neutro’, ma riferibile solo a una donna e porta con se il maschilismo che ancora oggi permea la nostra società. E poi perché proprio a me? Inevitabile guardare alle cariche pubbliche ricoperte in passato e a quelle attuali. Forse che alcune critiche o osservazioni siano state percepite come scomode, forse che il solo essere rappresentante consiliare sia motivo sufficiente a giustificare tale modalità di espressione di non apprezzamento? Tutte supposizioni».

«Alla consigliera Viccardi esprimo la mia personale solidarietà e quella dell’amministrazione comunale – afferma il suo successore Carlo Vezzini – perché questi comportamenti sono solo da condannare e io so cosa significhi essere destinatario di messaggi di questo genere perché ci sono già passato».

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