L'ANALISI
CREMONA. ALLARME SICUREZZA
06 Marzo 2022 - 17:33
Una delle auto prese di mira
CREMONA - I finestrini in mille pezzi, l’estintore a terra. È di due Porsche, un Suv ed un Carrera, e di un’Audi danneggiate il bilancio del raid vandalico accaduto nella notte tra sabato e domenica, al secondo piano sotterraneo del parcheggio in piazza Marconi.
Vandali ladri: dopo averle distrutte, hanno rubato all’interno delle macchine, dovendosi accontentare di poco. Ad esempio, delle cuffiette e di una confezione di cioccolatini al caffè: è il misero bottino racimolato nel Suv.
Sull’irruzione dei teppisti - scoperta questa mattina - indagano i carabinieri che esamineranno i filmati della videosorveglianza all’interno del garage.
«Certo, ritrovarsi l’auto danneggiata è una seccatura. Tuttavia, c’è l’ assicurazione — racconta il proprietario di una vettura —. Il vero problema è un altro: in piazza Marconi non c’è sicurezza. Gli stessi residenti si sono lamentati più volte». Una «zona franca». «Qui non c’è alcun controllo. La sera tardi bivaccano gruppi di giovanotti forse anche perché lì vicino c’è un distributore automatico di bevande». Così sopra. E sotto, «all’autosilo si entra senza problemi. Ci vorrebbero dei codici di accesso. È molto pericoloso perché la notte rischi di trovarti a tu per tu con gente che ti aggredisce. E se sono in tre contro uno che fai? E se capitasse ad una ragazza sola?».
Da piazza Marconi si lancia l’allarme. Un allarme sicurezza-vandali, che fa il paio con l’altro lanciato pochi giorni fa da Gaia Fortunati, titolare di un negozio in corso Vacchelli e presidente di Confesercenti Cremona. Si è fatta portavoce della paura e della frustrazione di molti commercianti che negli ultimi tempi si sentono impotenti di fronte ad una escalation di violenze in centro storico. Dove «stanno spaccando diverse vetrine; hanno cominciato in vicolo Pertusio, poi si sono spostati in corso Mazzini e in altre vie. Sempre sassi nelle vetrine e spaccate. Non si sa bene se tentativi di furto o semplici atti vandalici, ma la sostanza cambia di poco. Ho fatto un giro in centro e ho raccolto lo sfogo di tanti colleghi che chiedono a noi, rappresentanti di categoria, un aiuto per far emergere il problema, perché si sentono abbandonati. In effetti è impossibile restare indifferenti e non rendersi conto che la situazione sta sfuggendo di mano. Anche noi negozianti delle zone leggermente più periferiche ultimamente siamo ‘sotto attacco’». Bande che agiscono «addirittura in pieno giorno, durante la pausa pranzo».
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