L'ANALISI
SANITA' DEL TERRITORIO
01 Marzo 2022 - 14:16
CREMONA - Matteo Piloni, del Gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Lombardia, interviene in merito alla polemica scoppiata tra i medici di Medicina generale (Mmg) - che lamentano un carico eccessivo di lavoro burocratico che toglie tempo prezioso alle cure dei pazienti - e la vicepresidente Letizia Moratti che ha spostato invece la questione sugli orari e sulla necessità di una riorganizzazione della categoria.
“Il reale problema della medicina territoriale è da imputare alla gestione di Regione Lombardia, non certo ai medici di famiglia” - sottolinea Piloni -. “La carenza di medici di base è una emergenza vera e anche in Consiglio regionale abbiamo più volte affrontato la questione con mozioni e proposte che impegnano la giunta lombarda su diversi fronti – incalza Piloni – dall’adeguamento economico dei medici provvisori che dovrebbero anche poter operare sulle piattaforme informatiche (le quali, a loro volta, dovrebbero essere semplificate e aggiornate), alla possibilità della libera scelta anche per gli assistiti dei medici provvisori, alle indennità economiche per chi frequenta i corsi di formazione, all’allargamento delle maglie per l’accesso alla graduatoria dei medici di base titolari, all’equiparazione dell’esperienza svolta in incarichi provvisori al corso triennale in medicina”.
E poi: “Come gruppo Pd, nello specifico, abbiamo chiesto anche di incrementare il numero delle borse per il corso di formazione e di equipararne l’importo a quello previsto per la specializzazione ospedaliera – aggiunge Piloni - di incentivare la copertura delle zone più periferiche, di pianificare con anticipo le sostituzioni, semplificare le procedure burocratiche di scelta e revoca e, soprattutto, prevedere le risorse necessarie da destinare alle ATS lombarde, affinché possano assumere un contingente adeguato di giovati medici neoformati in medicina generale e cure primarie da impiegare sul territorio”.
“Si tratta di proposte che sicuramente non sono risolutive, ma che potrebbero portare una boccata di ossigeno e rilanciare finalmente la dignità di figure che sono fondamentali per il potenziamento della sanità territoriale e che Regione Lombardia pare continuare a ignorare” conclude il consigliere dem.
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