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CASALMAGGIORE

Mondi della scuola e della politica uniti per l’addio a Penotti

Nel Duomo di Santo Stefano i ricordi di amici e colleghi di una vita. Don Rubagotti: ha combattuto la buona battaglia, abbiamo perso una bella figura

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

24 Febbraio 2022 - 18:17

Mondi della scuola e della politica uniti per l’addio a Penotti

Fabiano Penotti e una fase della celebrazione funebre

CASALMAGGIORE - Tanta gente oggi pomeriggio dalle 15,30 ha preso parte in Duomo alle esequie del professor Fabiano Penotti, l’ex preside dell’Istituto Ala Ponzone Cimino di Cremona nonché politico, scomparso a 83 anni. A presiedere la funzione il parroco don Claudio Rubagotti, affiancato da don Angelo Bravi e da un ex docente per 12 anni dell’Ala Ponzone, don Claudio Rossi, parroco di Torre de’ Picenardi, e l’ex studente don Alessandro Maffezzoni, vicario di Sabbioneta.

Nell’omelia don Claudio ha ricordato come Penotti avesse «uno sguardo attento, presente sul territorio». Un uomo che «ha combattuto la buona battaglia, ha onorato Casalmaggiore, e mi dispiace perché con lui, ancora una volta, la nostra comunità perde una bella testa, una bella presenza, certo non insapore». La figlia Chiara ha parlato anche a nome della mamma Bice e del fratello Marco: «La partecipazione è stata grandissima e soprattutto affettuosa e sincera e questo ci è stato di grande consolazione. Mio padre non era una persona morbida o diplomatica e se dovessi scegliere come descriverlo userei tre aggettivi: passionale, perché le situazioni le affrontava di petto, senza timore e senza sottrarvisi, corretto e libero. Questo è l'insegnamento che ci rimane di lui».

Il genero Michele ha parlato di Fabio, come voleva lo si chiamasse, come di «un signore di altri tempi. Un uomo di parola, di grande cultura e intelligenza. Un uomo di fede che si è battuto con coraggio in prima persona per i propri ideali senza paura di andare controcorrente». Il sindaco Filippo Bongiovanni: «Tutti lo chiamavamo professore perché avevamo molto rispetto per lui anche fuori dall’ambito scolastico, anche forse per un suo aspetto un po’ burbero. Una persona sicuramente austera, rigorosa, ma in realtà molto affabile. Era molto appassionato di politica e aveva una grande cultura che ha sempre cercato di trasmettere nella comunità, da cattolico. Quando si parlava con lui se ne usciva arricchiti». La docente Gabriella Cattaneo, vicepreside del Liceo Aselli, che ha avuto per vent’anni Penotti come preside. Lei ne era la vice: «Abbiamo condiviso con lui tantissimi progetti e passione. Lui per me è stato una guida. Aveva creato nella comunità scolastica un ambiente fatto di collaborazione, coniugando la sua voglia di innovazione con la tradizione. Penotti era un punto di riferimento».

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