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VENTI DI GUERRA

Ucraina: «L’Europa non può assecondare la Russia»

L’europarlamentare Salini: «Putin vuole dividerci. La nostra storia è tutta nell’alleanza atlantica»

Andrea Gandolfi

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agandolfi@laprovinciacr.it

23 Febbraio 2022 - 05:30

Ucraina: «L’Europa non può assecondare la Russia»

BRIXELLES - «La strategia del presidente russo Vladimir Putin non può essere a nessun titolo assecondata. È sempre giusto perseguire la linea del dialogo, ma questo non vuol dire rinunciare ad una propria netta posizione. L’Europa può gestire e fronteggiare in modo efficace questa crisi solo nel segno di una forte appartenenza all’alleanza atlantica, con la quale condividere ogni passo da compiere».

La forte preoccupazione che si respira anche nei palazzi del potere di Bruxelles non lascia spazio a dubbi nell’analisi di Massimiliano Salini, europarlamentare forzista del Ppe e responsabile lombardo di Forza Italia.

«Le conseguenze economiche per le nostre aziende possono essere molto pesanti, e di fatto sono già iniziate con il fortissimo incremento dei costi energetici. Ho un dialogo costante con i nostri imprenditori: è chiaro a tutti che il gas deve continuare ad arrivare e che non ci si può permettere una riduzione delle forniture. Le infrastrutture sulle quali si è investito devono funzionare».

Salini

L'europarlamentare Massimiliano Salini


Diplomazia ed economia sono ovviamente legate in modo indissolubile nell’approccio alla crisi ucraina.

«Il riconoscimento russo delle Repubbliche separatiste del Donbass - un’area che da 8 anni è in guerra e ha dovuto contare circa 20 mila vittime sul campo - è stato il primo passo per l’invio di truppe in azioni di ‘peacekeeping’, e può aprire la strada a molti altri scenari. I nostri timori derivano anche dallo stato di frammentazione e debolezza che contraddistingue l’Europa, a differenza da quanto avviene per gli Stati Uniti. Una frammentazione sulla quale Putin vuole fare leva, cercando di dividerci fra noi e dagli Usa».

LEGAME ENERGETICO CON LA RUSSIA.

Così, oggi, l’Unione Europea è chiamata a fare i conti sia con la difficoltà politica di garantire la pace, sia con quella relativa al legame energetico con la Russia: «Al momento non siamo nelle condizioni di sostituirlo ed è colpa nostra; colpa della strategia europea guidata dalla Germania che punta ad abbandonare il nucleare e che, all’inizio degli anni Duemila, ha visto l’ex cancelliere Gerhard Schroeder passare al soldo di Putin come lobbista e dare vita al più grande investimento energetico fatto in Europa (il gasdotto Nord Stream 1 e 2, che collega direttamente Germania e Russia; il debutto del Nord Stream 2 è stato però bloccato ieri dalle autorità di Berlino, ndr)».

Sul piano politico, come sottolinea il politico soresinese, ex presidente dell’Amministrazione Provinciale, «la via d’uscita è uno sola: quella di ribadire e praticare in modo netto ancoraggio ed appartenenza all’area dell’alleanza atlantica, con la quale condividere passo dopo passo ogni nostra azione. Non si tratta di sudditanza dell’Unione Europea nei confronti degli Stati Uniti, quanto piuttosto della presa d’atto di uno stato di cose oggettivo, legato alla nostra natura e alla nostra storia. Certa narrazione franco tedesca di un’Unione Europea ‘terzo polo’ e svincolata dagli Stati Uniti è meramente illusoria: pensa di costruire un edificio su fondamenta che non esistono. Invece non c’è altra strada, e dobbiamo tutti avere la precisa consapevolezza che l’obiettivo di Putin è esattamente il contrario: quello, cioè, di dividerci tra Paesi Europei e tra Unione Europea e Stati Uniti. Mentre a noi serve unità politica e nella strategia energetica. Unità in una logica atlantica, che in media persegue davvero gli interessi di tutti. Mentre la frammentazione - della quale si ha un segno tangibile anche nella ‘girandola’ di interventi, prese di posizione e strategie dei diversi leader e presidenti - non paga mai. Un discorso che vale per l’Europa e a maggior ragione per l’Italia — prosegue Salini —. Il nostro Paese registra una fortissima dipendenza verso Ucraina e Russia sul versante dell’approvvigionamento energetico; e in prospettiva dovrà cercare di emanciparsi quanto possibile da questa dipendenza, puntando a recuperare la sua naturale posizione di protagonista nell’area del Mediterraneo: quel mare e l’Africa sono le alternative sulle quali dobbiamo puntare».

Quanto all’atteggiamento apparentemente meno ‘rigido’ di Forza Italia nei confronti di Putin, Salini lo riconduce ad un concetto fondamentale: «Per noi, il dialogo e l’azione diplomatica rappresentano da sempre la strada maestra per cercare di scongiurare il peggio, tutelando l’interesse del Paese, delle imprese e dei lavoratori. Ma parlarsi non significa allinearsi, né tantomeno condividere una strategia che di condivisibile non ha assolutamente nulla».

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