L'ANALISI
16 Febbraio 2022 - 13:08
L'esterno del Caffè Marini, in piazza del Duomo a Crema
CREMA - L’onda lunga del Covid continua a condizionare il mercato occupazionale. Eppure ci sono imprenditori che faticano a trovare risposte effettive alle offerte di lavoro. È il caso, ad esempio, di Chicca Coroneo, specialista del settore ristorativo, titolare della Trattoria Quin e del Caffè Marini, entrambi nel cuore della città. Nella sua riflessione Coroneo intreccia due temi distinti: da un lato gli «oneri burocratici dei processi contrattuali, che scoraggiano tanto gli imprenditori quanto i lavoratori», dall’altro «l’ostacolo Reddito di cittadinanza, che disincentiva la ricerca di un’occupazione».
Coroneo parte dall’analisi del quadro ristorativo cittadino: «In questo momento la domanda supera l’offerta. Nei fine settimana Crema è vivace, frequentata da numerosi turisti che, però, spesso faticano a trovare un posto a sedere all’ora di pranzo. Eppure ci sono tanti locali vuoti. Perché? Senza dubbio c’è chi ha chiuso i battenti perché il Covid ha assestato la mazzata definitiva, ma non si può ignorare l’esistenza di un problema strutturale». Che ha a che fare con l’interpretazione della missione imprenditoriale.
Se la ristorazione, secondo Coroneo, offre margini di sviluppo, il rovescio della medaglia è rappresentato dalla difficoltà nel reperimento del personale: «I contratti a chiamata sono complessi e anti-economici. La trafila burocratica è un deterrente e i costi per i titolari delle attività sono esorbitanti: occorrerebbero contratti part-time più elastici e, magari, anche incentivi ad hoc per la categoria». Ma Coroneo è pronta a valutare anche un’assunzione a tempo indeterminato: «Per lavorare nel nostro settore non è indispensabile aver maturato una formazione completa — afferma —. Per me conta di più la motivazione. Mi è capitato di trovarla soprattutto negli over 60 e negli studenti, ma non nelle persone della fascia d’età intermedia». Il motivo? «Troppi si accontentano del Reddito di Cittadinanza, un’alternativa troppo comoda che sta frenando l’evoluzione occupazionale — dice —. Sono convinta che servirebbero più controlli. Anche perché alcuni percettori chiedono esplicitamente di poter lavorare abusivamente». Infine Coroneo lancia un appello ai colleghi: «In molti casi il personale è sottopagato: per innescare una dinamica virtuosa servono retribuzioni adeguate».
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