L'ANALISI
15 Febbraio 2022 - 05:30
Marco Cervi e Alessandro Tortella
VIADANA - Per denunciare il bassissimo livello invernale del Po, causato dalla mancanza di pioggia, il mantovano Alessandro Tortella di Pomponesco e l’amico Marco Cervi di Gualtieri si sono dati appuntamento su un isolotto di sabbia in mezzo alle acque del Grande Fiume, per una stretta di mano goliardica ma anche densa di significato.
«Questa stretta di mano sul Po in secca simboleggia i disastri provocati da un clima impazzito e imprevedibile che mette in ginocchio noi coltivatori», spiega Tortella, imprenditore agricolo impegnato nelle coltivazioni biologiche, conosciuto anche per il suo lavoro di tecnico del suono, attività che alterna a quella a contatto con la terra.
«Causa pandemia e stop dei concerti, ora faccio l’agricoltore a tempo pieno, in attesa di tornare presto a occuparmi anche di eventi musicali», spiega Tortella. Appassionato del Po e frequentatore della golena, nelle ultime settimane Tortella è rimasto impressionato dal bassissimo livello del Po, assolutamente inusuale per il periodo. «Se non piove, nei prossimi mesi ci saranno problemi di siccità e grossi guai per i coltivatori perché i consorzi di bonifica avranno grandi difficoltà a pompare l’acqua nei canali d’irrigazione».
Un allarme lanciato anche dalla associazioni agricole, preoccupate perché sul territorio lombardo le riserve idriche sono inferiori del 50% rispetto alla media del periodo 2006-2020.
La causa? Temperature primaverili anche in inverno, mesi e mesi senza pioggia, con fiumi e laghi in ritirata e lunghe lingue di sabbia che emergono in mezzo al letto dei corsi d’acqua. Proprio come accade tra Viadana e Boretto, dove i frequentatori del Grande Fiume sono abituati a vedere gli ‘spiaggioni’ nei mesi estivi e meno in quelli invernali. Così, per far comprendere che il clima impazzito è un grave danno per tutti, Tortella e l’amico della sponda emiliana si sono dati appuntamenti nei giorni scorsi all’attracco di Boretto, facendosi dare un passaggio dall’altro amico Cristian Bucceri, anche lui reggiano, sul suo piccolo motoscafo restaurato.
Dopo un saluto alla motonave Stradivari e all’imbarcazione dell’Aipo, ancorate alla riva emiliana, la comitiva ha navigato sino all’isolotto, non senza difficoltà visto che, a causa del livello dell’acqua, in alcuni punti l’elica toccava il fondo.
Arrivati sulla lingua di sabbia, Tortella e Cervi sono sbarcati con due significativi cartelli, uno a indicare la Regione Lombardia e l’altro l'Emilia Romagna, accomunate dal Grande Fiume ma anche dal problema della siccità. La stretta di mano ha sancito un’amicizia di lunga data tra appassionati del Po (Cervi ha una barca attraccata alla lanca degli Internati a Gualtieri), ma anche la comune preoccupazione per il riscaldamento climatico che continua a far impazzire il meteo e mette in serio pericolo la natura e il futuro dell’uomo.
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