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CASALMAGGIORE

Profughi, Maroli: «Scarponi consegnati»

A Oulx per portare le quasi 500 paia di calzature pesanti. Il medico: «Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questa bellissima avventura solidale»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

14 Febbraio 2022 - 16:43

Profughi, Maroli: «Scarponi consegnati»

Alessandro Maroli

CASALMAGGIORE - «Una giornata bellissima, un’emozione fortissima. Siamo stati tra persone libere e ci siamo sentiti liberi». Alessandro Maroli, l’otorinolaringoiatra che ha lanciato l’associazione Sentinelle sulle Mura, ieri ha portato le quasi 500 paia di scarpe donate dal territorio ai volontari del rifugio per immigrati «Fraternità Massi» nella casa dei salesiani accanto alla stazione di Oulx, il limite occidentale della rotta balcanica.

«Montagne dappertutto e primavera in arrivo — racconta —. Oulx è un paesino di montagna bellissimo con le case con i tetti di ardesia grigio blu, circondato da picchi innevati. Quando noi siamo arrivati c’era la messa e tutti erano indaffarati. Immaginate l’oratorio del Duomo di Casalmaggiore organizzato per accogliere persone. C’erano dei container adibiti a ospedale da campo, altre persone che arrivavano. C’era chi portava del latte, chi da mangiare, chi i vestiti. Qualcosa che si fa segretamente e silenziosamente, con l’aiuto di tutti. Immaginate un oratorio con le classiche persone da oratorio che anziché fare una festa di paese organizzano lo smistamento dei vestiti».

«PER FARE UN UOMO».

Maroli ringrazia «tutti quelli che hanno partecipato a questa avventura: Nadia e Giovanni con le scarpe di Carlo che ancora camminano, la Stefy per le scarpe della piccola Raissa, Luca, Paolo Andrea, Annabella da Parma. Un abbraccio alla vecchierella per il suo cappello di lana, le calze e la sciarpa. La sensazione è che questi migratori abbiano avuto un aiuto da tutti noi e viene in mente la canzone ‘e andremo via come fanno gli uccelli che dove vanno nessuno lo sa e verrà il tempo e quel giorno vedremo quando l'inverno dal Nord tornerà’». Il brano, che si chiama «Per fare un uomo», è di Francesco Guccini.

E dal 2017 che Oulx, comune italiano di 3300 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, è un punto di passaggio per il sollievo di tanti profughi in cerca di speranza.

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