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Casalmaggiore, ecco gli scarponi della solidarietà

Grande successo dell’iniziativa benefica del dottor Maroli a favore dei profughi provenienti dai Balcani: «Abbiamo raccolto circa 500 paia che domani consegneremo in Piemonte a don Chiampo»

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

12 Febbraio 2022 - 05:10

Casalmaggiore, ecco gli scarponi della solidarietà

CASALMAGGIORE - «Abbiamo raccolto quasi 500 paia di scarpe che domenica (domani, nda) andremo a consegnare con un Fiat Ulisse. C’è stata una risposta delle persone davvero molto bella, per non dire toccante, al nostro appello». Alessandro Maroli, otorinolaringoiatra, ideatore dell’associazione no profit «Sentinelle sulle Mura», è molto contento per l’esito ottenuto dalla raccolta di scarpe da montagna usate da destinare ai profughi provenienti dai Balcani e diretti in Francia e in Svizzera. Pochi giorni prima di Natale aveva avviato una raccolta di scarpe usate, da lavare e portare poi con un camioncino a don Luigi Chiampo, parroco di Bussoleno (Torino), presidente della fondazione Talità Kum e responsabile Migrantes della diocesi della Val di Susa. Il religioso porta le scarpe ai volontari del rifugio per immigrati «Fraternità Massi» nella casa dei salesiani accanto alla stazione di Oulx, chiamata ‘rotta italiana’ oppure ‘terminale della rotta mediterranea’ e anche ‘limite occidentale della rotta balcanica’.


«Dopo l’articolo – spiega Maroli – c’è stato un po’ di silenzio, ma nell’arco di una decina di giorni è iniziato l’arrivo di tantissime scarpe. Un flusso continuo che ha mostrato quanta umanità ci possa essere nella gente. Ci ha colpito anche l’arrivo di tanti ragazzi giovani e da una nonnina di 90 anni che si è messa appositamente a confezionare sciarpe e calze. Ma c’è stata anche una signora, vedova, che ha portato le scarpe del marito, «così – ha detto – cammineranno ancora». Un gesto commovente anche questo». Una solidarietà «concreta, portata avanti in silenzio. Le persone hanno compreso che l’idea ha una finalità solo umanitaria, senza altre connotazioni, e domenica porteremo il carico a don Luigi Chiampo. Abbiamo deciso, per ogni paio di scarpe che verranno assegnate, di allegare un messaggio». Maroli spiega che nell’occasione proporrà anche un gemellaggio a don Chiampo perché «anche lui ha avviato un progetto di apicoltura, come le Sentinelle sulle Mura».

È dal 2017 che Oulx, comune italiano di 3300 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, in Alta Val di Susa, è un punto di passaggio per il sollievo di tanti profughi in cerca di speranza. In quella zona arrivano dopo aver marciato nella neve «e al rifugio – sottolinea Maroli – possono trascorrere una notte al caldo, mangiare e poi ripartire in condizioni migliori con scarponi ai piedi, generalmente con destinazione Parigi e da lì Germania, Paesi Bassi, Belgio o Regno Unito». Da domenica lo potranno fare anche con le calzature donate dai cittadini che hanno aderito alla proposta delle Sentinelle sulle Mura.

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