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CASALETTO CEREDANO

Spacciatore a processo, ma è introvabile. Condannato a 6 anni

Kairell Tocila, albanese di 21 anni, era finito nei guai a dicembre, poi ha fatto perdere le sue tracce

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

09 Febbraio 2022 - 14:14

Spacciatore a processo, ma è introvabile. Condannato a 6 anni

CASALETTO CEREDANO - La notte del 18 dicembre scorso, sabato, i carabinieri di Spino d’Adda lo avevano fermato e beccato con la cocaina. Nella casa di Casaletto Ceredano gli avevano trovato anche dell’hashish e dell’eroina. Arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio e messo ai domiciliari. 48 ore dopo, lunedì, lo aspettavano in Tribunale per la direttissima, ma Kairell Tocila, 21 anni, albanese, un precedente per rapina commessa da minorenne, non si è presentato. Non si era dimenticato dell’appuntamento con la giustizia: Tocila è scappato, forse perché temeva di finire in carcere dopo il processo. A Casaletto Ceredano c’è una mamma disperata, perché Kairell, l’unico figlio che vive con lei, è poco più che un ragazzino. Neppure sua madre sa dove si sia cacciato. Le ricerche dei carabinieri non hanno dato risultati, finora.

UNA FUGA CHE GLI COMPLICA LA VITA

Il processo si è fatto senza di lui. Il giovane Tocila è stato condannato a 6 anni e 3 mesi di reclusione, un mese in più rispetto alla richiesta del pm. "Appellerò la sentenza", ha detto l’avvocato Guido Giarrusso, il difensore di turno per gli arrestati quel giorno di dicembre. Lui non ha mai visto il giovane cliente che se non fosse evaporato, in carcere non ci sarebbe andato. "Gli avrei spiegato che lo avrei fatto rimanere agli arresti domiciliari". Ma con la sua fuga, Tocila si è complicato la vita. In seguito sarà processato per evasione dai domiciliari e, stavolta, in carcere ci potrebbe finire davvero. "A meno che non si costituisca", le valutazioni difensive.

I FATTI


Alle 23.30 del 18 dicembre, tradito dal nervosismo, Tocila viene fermato dai carabinieri. Ha 20 grammi di cocaina. Finiscono sotto sequestro insieme ad altri 6 grammi di eroina e 34 di hashish. Non solo droga, ma anche banconote: Una da 50 euro e una d 20, false. Poi ci sono quei 500 euro, quelli sì veri, nascosti in un orologio da parete e sostanza da taglio. Al processo, l’avvocato ha chiesto l’assoluzione per "lieve entità del fatto", perché 60 grammi di droga è poca cosa e perché in casa non gli hanno trovato bilancini. "Ma c’era un concorso tra droga leggera e droga pesante, l’eroina" e la tesi difensiva non è stata accolta. Tra quindici giorni sarà depositata la motivazione della sentenza, "verso la quale proporrò appello", ha detto l’avvocato. Intanto, Tocila continuano a cercarlo.

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