L'ANALISI
01 Febbraio 2022 - 18:02
Ancora mascherine obbligatorie all'aperto
CREMONA - Con 231.218 tamponi è di 19.389 il numero di nuovi positivi al Coronavirus registrati in Lombardia, con un tasso di positività in calo all’8,3% (ieri 8,9%), 810 in provincia di Cremona. Il numero dei ricoverati diminuisce nelle terapie intensive (235, -16) e aumenta nei reparti (3.044, +28). Sono 57 i decessi, 2 vittime a Cremona, che portano il totale da inizio pandemia a 37.241.
«Domani c'è il Consiglio dei ministri, avrò un incontro con Draghi già in settimana. Quello che mi interessa è ottenere l'allentamento delle restrizioni» ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, arrivando oggi in via Bellerio a Milano, per il consiglio federale del partito.
E a proposito di restrizioni e quarantene, una richiesta di alleggerirle è stata fatta oggi dal Consiglio regionale della Lombardia, che ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere di +Europa Michele Usuelli. La mozione invita la Regione a «mettere in campo ogni iniziativa affinché vengano abolite tutte le quarantene per i minori» in ambito scolastico.
La proposta «è di smettere di fare tamponi e isolare intere classi e di tenere invece a casa solo gli studenti che presentino dei sintomi, come accade anche con l’influenza». Sul punto è arrivato il parere favorevole della Giunta, tenendo presente però che il tema è di competenza ministeriale.
Infine, sono quasi 4.500 i test salivari erogati a gennaio nei punti tampone pubblici della Regione Lombardia. Di questi 806 a minori di 18 anni e 3.666 alle altre fasce d’età. Lo ha riferito l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, rispondendo a una interrogazione della consigliera Elisabetta Strada sulle inadempienze delle Ats denunciate da famiglie e associazioni che si occupano di disabili e fragili.
Una mini proroga di dieci giorni: fino al 10 febbraio le discoteche rimarranno chiuse, saranno vietati i concerti e le feste all'aperto e sarà ancora obbligatorio utilizzare le mascherine all'aperto in zona bianca.
Nel primo Consiglio dei ministri dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, il Governo rinnova le misure anti Covid in scadenza ma sceglie una linea soft, dando un primo segnale del cambio di passo che ci sarà nelle prossime settimane con un graduale allentamento delle restrizioni ed un ritorno alla normalità, a partire da mercoledì quando si metterà mano agli interventi per semplificare le norme sulla scuola.
Nel prossimo Cdm di domani (mercoledì 2 febbraio), secondo quanto si apprende da diverse fonti di Governo, dovrebbe arrivare un nuovo decreto Covid, con il quale dare copertura normativa all'ordinanza per la proroga di mascherine all'aperto e chiusura delle discoteche e affrontare altre questioni, a partire da quella delle quarantene a scuola. Tra le questioni aperte anche quella della durata del green pass per chi ha fatto anche la terza dose di vaccino.
«Secondo me l’uso delle mascherine all’aperto in questa fase è una misura sovradimensionata, potevamo capirla nel periodo critico dell’impennata dei contagi, dei rischi, magari non sempre prevedibili, tipo Omicron per esempio, però oggi con tutti gli indici in discesa e con manifestazioni cliniche piuttosto limitate ai pochi non vaccinati, a mio avviso continuare ad insistere con l’obbligo della mascherina all’aperto non so quanto possa rivelarsi davvero utile ed essenziale». A dirlo a 'Che giorno è' su Rai Radio1 è l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata. «Per carità si tratta di prorogare di ulteriori 10 giorni - aggiunge - ma non ne vedrei la necessità assoluta, per quanto riguarda i luoghi aperti naturalmente, forse sì in caso di assembramenti, ma continuare a vedere persone che circolano con le mascherine in una fase di questo genere all’aperto da sole o in compagnia di moglie e figli con i quali comunque convivono abitualmente mi sembra un paradosso».
«Diverso il discorso per le mascherine al chiuso - aggiunge - ed ecco anche perché secondo me forse potremmo aspettare la primavera per riaprire le discoteche che, a differenza di cinema e teatri, non possono contemplare l’uso della mascherina per ragioni legate ad esigenze di movimento e di respirazione durante il ballo. Quindi avrei fatto questa distinzione. Capisco il disagio dei gestori dei locali da ballo però in questo momento, piuttosto che aprire e magari rivedersi chiudere poco dopo, forse aspettare un paio di mesi ancora sarebbe stato a mio avviso più conveniente».
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