L'ANALISI
01 Febbraio 2022 - 15:02
DUBAI - Un approccio interdisciplinare alla progettazione degli Ospedali del futuro, è questo il tema centrale presentato da Regione Lombardia, dal Politecnico di Milano e da Fondazione Politecnico ad un evento legato al Fuori Expo di Dubai, presso l’Innovation House di Marina. «La crisi della pandemia deve trasformarsi in un progetto importante per il futuro, per costruire ambienti migliori nella sanità, perché a seconda degli ambienti e delle tecnologie possono migliorare o peggiorare la situazione clinica del paziente», ha detto l’assessore alla Sanità Lombarda Letizia Moratti, che ha aperto l’evento in collegamento remoto, citando la case history dell’ospedale di Cremona.
Moratti, ha detto nel suo intervento: "Grazie per la vostra partecipazione a questo tavolo di lavoro su un tema così importante e attuale. Un convegno che si svolge in un contesto come quello dell’Esposizione Universale di Dubai che ci pone al centro dell’attenzione mondiale su temi quali l’innovazione e la visione del futuro in campo socio-sanitario alla luce anche della triste esperienza pandemica. Ripensare, come dice appunto il titolo del convegno, le architetture per l’ambiente, nella progettazione di quello che sarà l’ospedale del futuro, è senz’altro una sfida affascinante. Gli studi della Comunità scientifica hanno dimostrato l’importanza della qualità degli spazi in ambito sanitario, sia per quanto riguarda la qualità di vita e di degenza dei pazienti, sia per quanto concerne la qualità di vita e l’efficienza lavorativa di medici, infermieri, operatori. Si tratta di considerazioni e valutazioni che da tempo, fin dalle grandi trasformazioni dell’industria, vengono affrontate nell’ambito della sociologia del lavoro. L’armoniosità tra strutture sanitarie e ambiente ci ripropone sotto altre sfaccettature e in chiave più moderna, queste considerazioni. Anche perché nel frattempo, l’esperienza della Pandemia Covid ci ha portato a ripensare quasi completamente la configurazione dei nostri ospedali, andando a progettare strutture diverse, inedite, dove la rimodulazione degli spazi potrà rappresentare un valore aggiunto per la sanità, con benefici per i cittadini e per le persone che vi lavorano.
Come Regione Lombardia portiamo a Dubai diverse esperienze in materia sociosanitaria, con la possibilità di presentare in particolare un progetto innovativo. E’sostanzialmente questa la peculiare caratteristica del Nuovo Ospedale di Cremona: l’essere cioè chiamato a fornire concrete risposte in termini di slancio innovativo alle innumerevoli questioni sollevate dall’impatto dell’epidemia sulle strutture deputate all’erogazione dei servizi sanitari, oltreché – naturalmente – sulla loro organizzazione. In questo senso come Regione Lombardia siamo pronti a raccogliere questa sfida e alcune nostre prossime strutture che realizzeremo vanno proprio in questa direzione. Si tratta di interventi che per la loro configurazione generale, in una visione 4.0, ecosostenibile, immersa nella natura, e in armonia con il territorio e il tessuto agricolo e produttivo circostante, potrebbero diventare dei veri e propri modelli da seguire in Italia e non solo. L’esempio più evidente di questo nuovo approccio è rappresentato dal percorso di progettazione e realizzazione del nuovo ospedale di Cremona, una città che è un vero e proprio gioiello di storia, cultura, architettura e famosa nel mondo per la produzione di violini, dal 2012 entrata a far parte del patrimonio Unesco. Un territorio che è una vera e propria eccellenza in campo agroalimentare. Per realizzare il nuovo ospedale di Cremona ci affideremo al progetto che risulterà vincitore da un concorso internazionale: E’ LA PRIMA VOLTA IN ITALIA. Ad essere valutata sarà la qualità del progetto e non la qualifica del progettista. Questo consentirà di mettere a confronto le migliori proposte presentate dai più qualificati professionisti nel panorama mondiale. Fra i temi oggetto di sviluppo nella fase di scelta del modello tipologico, ora in fase di start-up, avranno particolare rilievo i seguenti punti:
Il requisito di flessibilità è di cruciale rilevanza per l’architettura ospedaliera. I continui - e talvolta radicali - cambiamenti negli approcci e nelle prassi clinico-terapeutiche, richiedono infatti mutate tipologie di spazi, diversi dimensionamenti e differenti organizzazioni spaziali e funzionali. L’incertezza determinata dalla imprevedibilità delle future evoluzioni in ambito sanitario, la crisi pandemica ancora in atto ne è prova inconfutabile, costituisce fondamentale input che darà al progetto un’impronta marcatamente future-focused;
Il tessuto che caratterizza la città e il fatto che l’ospedale di Cremona sarà un modello ecosostenibile e in un’accentuata armonia ambientale ci porta ad affrontare un’ulteriore sfida che porti a un affascinante connubio tra sanità, architettura, ambiente, territorio. Un connubio che vogliamo si traduca in una sorta di mission dove l’architettura è cultura e la cura è cultura. Del resto, per tradizione l’ospedale di Cremona è inserito nel tessuto sociale e culturale della città.
Questo il contributo di Regione Lombardia offerto come esempio di innovazione e visione del futuro in ambito socio-sanitario all’attenzione e al confronto dei lavori che seguiranno. Con questo convegno ci aspettiamo di avere dai prestigiosi relatori che interverranno dopo di me altri utili spunti in grado di consentire a tutti noi di approfondire altre diverse esperienze ed idee da mutuare concretamente nei nostri territori".
L’evento ha visto una masterclass dell’archistar Stefano Boeri, che ha affrontato i 6 punti che gli architetti devono avere bene a mente quando progettano gli ospedali del futuro. "Oggi la grande sfida è il rapporto tra concentrazione e decentramento sanitario», ha sottolineato l’architetto Boeri. Che il design deve pensare al rispetto dell’ambiente, e lo deve fare per l’individuo, è stato uno dei concetti condivisi, sottolineando come «gli ospedali oggi assomigliano sempre più a delle case, spazi speciali dove si possono anche fare delle cene, perchè non è solo questione di disegnare uno spazio, ma disegnare una community» ha detto Morten Gregensen di Nord Architecs.
«Per vedere il futuro, per progettare gli ospedali del futuro bisogna essere attenti osservatori del cambiamento sociale. Tutti dicono che Flessibilità e Resilienza devono essere le stelle polari di chi progetta gli ospedali, ma poi quando ci troviamo nella pratica, spesso ce ne dimentichiamo - ha detto Stefano Capolongo del dipartimento di Architettura e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano -. Gli ospedali devono saper gestire le emergenze, non solo quelle delle malattie come il Covid, ma anche quelle che provengono dalle calamità naturali. Al Politecnico di Milano, durante il periodo pandemico abbiamo monitorato la pausa del personale sanitario e abbiamo scoperto che se la pausa veniva svolta in uno spazio aperto invece che chiuso, l’umore cambiava notevolmente a seconda dello spazio in cui veniva effettuata. Come spiega bene Renzo Piano, l’architettura rende le persone felici», conclude Capolongo.
«Gli ospedali del futuro dovranno essere : precisi, digitali e intelligenti. Siamo convinti e abbiamo evidenza che un corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale permette di identificare nuovi pattern diagnostici. La tecnologia cambia la sanità - ha detto Alberto Redaelli del dipartimento tecnologico del Politecnico di Milano, portando l’approccio tecnologico alla progettazione - Healthcare e la Medical Technology sono le aree dove si producono il maggior numero dei brevetti in Europa, che a sua volta rappresenta il 40% dei brevetti nel mondo». Il pubblico ha condiviso la visione organica per il design dell’ospedale del futuro, in una era in cui l’invecchiamento della popolazione è un elemento sempre più da tener presente. (ANSA)
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