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Code e parcheggio selvaggio per i tamponi: "scontro" tra farmacista e sindaco

Volpicelli: "Attribuite responsabilità che non mi competono". Ferrarini: "Disagi per i residenti, il servizio va rivisto"

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

29 Gennaio 2022 - 05:25

Code e parcheggio selvaggio per i tamponi: "scontro" tra farmacista e sindaco

Caos alla farmacia di Bonemerse

BONEMERSE - Caos tamponi: gente sui marciapiedi e in mezzo alla strada, parcheggi selvaggi. E la conseguenza è lo scontro tra la titolare della farmacia, Pia Volpicelli, e il sindaco di Bonemerse Luca Ferrarini. «Da mesi – racconta la farmacista – subisco pressioni dal sindaco per risolvere la situazione degli utenti che stazionano fuori dalla farmacia. In paese

 Io sono responsabile di ciò che accade dentro la farmacia e non di problemi di viabilità o di ordine pubblico

molte persone si sono lamentate. Sin dall’inizio mi sono resa disponibile a trovare una soluzione e assieme al mio architetto abbiamo pensato di delimitare l’area davanti alla mia attività che occupa lo spazio di due auto con delle catenelle. Soluzione che non è servita in quanto le persone che arrivano sono molte e, oltretutto anche le poche, in determinati orari della giornata, sostavano fuori dalle catenelle. Si è pensato anche ad una sorta di plateatico che avrebbe comportato il pagamento di una somma annuale al Comune. Dopo vari incontri, la questione stava diventando enorme, con attribuzione di responsabilità che di fatto non mi competono (assembramenti, plateatici da pagare, soste). Dopo aver chiesto chiarimenti ai colleghi, a Federfarma e a un avvocato, mi sono sentita dare la medesima risposta: io sono responsabile di ciò che accade dentro la farmacia e non di problemi di viabilità o di ordine pubblico. Ricordo che la mia farmacia sta svolgendo un servizio di pubblica utilità, richiesto esplicitamente dallo Stato, collegato al Sis con il portale regionale. Sono dispiaciuta e amareggiata».


Dal canto suo, il primo cittadino non ci sta. «Ci sono due aspetti in questo spiacevole argomento: il primo sono le criticità causate dall’attività della farmacia, il secondo le dichiarazioni dure e ingiuste che sono state rese sull’amministrazione. Per quanto riguarda gli assembramenti, in qualità di sindaco ho la responsabilità della pubblica sicurezza e rappresento anche l’autorità sanitaria, quindi non posso ignorare le numerose segnalazioni fatte da tanti cittadini,

È stata chiesta la cortesia di cercare di adattare il numero dei tamponi alla capacità di processarli

in un momento di emergenza sanitaria. I ‘tamponandi’, mediamente più a rischio poiché solitamente non vaccinati o con sintomi o a contatto di positivi, nei momenti di ressa occupano tutto il marciapiede, che dovrebbe essere tenuto libero, e la sede stradale antistante la farmacia fino ad occupare pericolosamente la corsia. A questa situazione si associa il disagio dei residenti di via Roma assediati dalle persone in attesa e quello causato dai relativi veicoli parcheggiati in divieto o davanti ai cancelli. Ho personalmente, a mie spese, preparato tutti i cartelli che erano stati appesi fuori dalla farmacia relativi all’obbligo di mascherina e ai distanziamenti, il tragitto in formato cartaceo e digitale per indicare come arrivare ai parcheggi alternativi. Per dare un minimo di ordine, l’amministrazione e la dottoressa si erano accordati per la concessione di utilizzo di suolo pubblico davanti alla farmacia. Quando l’amministrazione ha organizzato il sopralluogo, ci si è resi conto che erano state tolte le catenelle che delimitavano l’area già concessa e che era sparito anche il tavolino di plastica che era stato posizionato sul marciapiedi per fornire un supporto a chi dovesse compilare i moduli del tampone invece di doversi appoggiare ai davanzali delle case vicine. E’ stato in quella occasione che la dottoressa ha comunicato che tutto ciò che accadeva al di fuori della farmacia non era più di sua competenza. In questa situazione, viste le criticità che si sono spesso verificate in via Roma, è stata chiesta la cortesia di cercare di adattare il numero dei tamponi alla capacità di processarli. Nessuno nega che la farmacia dia un servizio di pubblica utilità, ma è anche un’attività economica che processa tamponi soprattutto per persone che provengono da tanti altri comuni e, naturalmente, non è eticamente giusto che i costi e i disagi ricadano sulla comunità. L’amministrazione che dovrebbe fare? Un concorso per assumere un vigile urbano a tempo pieno? E il relativo stipendio, chi lo pagherebbe? I cittadini di Bonemerse».

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