L'ANALISI
LA PISCINA DEL CENTRO PER DISABILI
24 Gennaio 2022 - 05:10
La presidente dell’Anffas Daniela Martinenghi e alcuni utenti della piscina
CREMA - Il calo dell’utenza, il pesante incremento dei costi energetici e le incertezze della pandemia. La piscina «Kered’onda» della sede Anffas del viale di Santa Maria è con l’acqua alla gola ed ha bisogno di aiuto. «La situazione di questi mesi non è delle più facili, ma teniamo botta – spiega Daniela Martinenghi, la presidente dell’Anffas, realtà che da sempre segue le persone con disabilità –: la città ci è vicina e anche il Comune ci aiuta. Facciamo il possibile per non gravare sulle tariffe dei corsi per gestanti, neonati e bambini, e soprattutto per non incidere sui servizi di riabilitazione e fisioterapia e sui corsi di acquaticità per ragazzi e adulti con disabilità». Anche a causa della pandemia e delle nuove regole di accesso, la struttura ha registrato un calo del 40% degi accessi. I corsi di nuoto per i normodotati (sono centinaia i bambini di Crema e dintorni che hanno imparato a nuotare in viale di Santa Maria) devono essere organizzati con metà dei partecipanti rispetto al periodo pre pandemico. «Ciò significa aver dimezzato gli introiti alla voce per noi più importante» prosegue il presidente.
Il 2022 non sarà dunque facile dal punto di vista economico. Gli aumenti in bolletta si profilano molto importanti, incidendo non poco sui costi di gestione. La Kered'onda sconta infatti la propria caratteristica prioritaria, che ne fa un impianto unico nel Cremasco, spiegata dal direttore Barbara Donarini. «L’acqua della nostra piscina è a 33 gradi centigradi, 7-8 gradi in più di quelle tradizionali. Il motivo è dato dal fatto che va garantito il comfort alle persone con disabilità che devono utilizzarla». Un paraplegico o peggio ancora un tetraplegico, ha ovviamente una percezione del freddo molto diversa da un normodotato dovuta all’infermità degli arti inferiori e superiori. Se entrasse in una vasca con l’acqua a 25 gradi centigradi patirebbe non poco. «Dobbiamo dunque investire cifre importanti per riscaldare l’acqua, contando che si parte dai 15-16 gradi centigradi di quella dell’acquedotto – prosegue Donarini –: evidente che, con gli aumenti del costo del gas metano e dell’elettricità, avremo un esborso importante». Non solo per i mesi invernali, ma anche in primavera e in estate. Keredonda, infatti, è aperta praticamente tutto l’anno, escluso agosto, mese di chiusura. Anche a giugno, luglio e settembre, l’acqua è a 33 gradi centigradi.
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